In questo report ti rivelo i piccoli trucchetti dei pianificatori fiscali della domenica e ti spiego perché non funzionano più. Ti porto per mano tra Delaware e Hong Kong per farti capire come queste giurisdizioni funzionano davvero e perché non fanno al caso tuo nonostante le promesse di incredibile risparmio fiscale da parte di consulenti farlocchi che propongono la stessa soluzione a chiunque.
C’era una volta e adesso non c’è più. Sembra l’inizio di una favola e in effetti, per certi versi, quella che sto per raccontarti è davvero una favola … o forse sarebbe meglio definirla frottola … a volte il confine tra le due cose semplicemente non esiste.
C’era una volta il moto di Hong Kong a cui si univa la leggenda del Delaware. Skillatissimi pianificatori e consulenti fiscali della domenica senza titoli avevano l’imbarazzo della scelta. Ad ogni cliente suggerivano la medesima soluzione di risparmio fiscale:
“Non vuoi pagare le tasse? Ti faccio aprire una società nel Delaware oppure ad Hong Kong, non preoccuparti!“
E questo era il massimo della spiegazione e dell’approfondimento fiscale, quel “non ti preoccupare”. Perché era tutto quello che secondo loro c’era da sapere, che non si lavano le tasse e, dall’altro lato, questo era tutto quello che interessava ai clienti del resto.
Poi venne l’OCSE, il mostro cattivo della nostra storia, il drago sputa-fuoco se proprio vogliamo dargli una forma e noi gliela vogliamo dare. Eccolo lì allora, lo vedi? Un dragone alato rosso e verde ne sputa fuoco dall’alto incendiando tutti i nostri sogni di risparmio fiscale (“onesto e legale” per carità … meglio precisare sempre di questi tempi per i più impressionabili).
Ma anche al “fuoco” del dragone (l’OCSE) possiamo dare un nome, anzi più di uno.
Il fuoco del drago si chiama CRS (Common Reporting Standard),si chiama AML (Anti Money Laundering), si chiama BEPS (Base Erosion Profit Shifting), si chiama lotta all’evasione fiscale.
E dall’avvento del drago sputa fuoco le cose cambiarono per sempre.
Cambiarono nel senso che oggi un consulente che si rispetti dovrebbe sapere più di due o tre cosette in croce. Ma questa è un’altra storia. Torniamo al drago.
Tutti i nomi che abbiamo appena dato al fuoco del drago hanno indubbiamente cambiato per sempre il modo di fare business perché hanno inciso violentemente sul sistema bancario e finanziario internazionale, forse per sempre. Il sovraccarico di compliance con cui le banche di tutto il mondo hanno dovuto fare i conti ha mandato tutto in tilt. Oggi non si aprono più conti correnti a nessuno, da nessuna parte, o quasi.
Dunque il problema per il quale aprire una società ad Hong Kong o nel Delaware non ha più senso non è di natura fiscale. Le regole fiscali in gioco in queste due giurisdizioni sono cambiate poco o nulla. Il problema è che impossibile collegare un conto corrente bancario a società aperte in queste due giurisdizioni.
Partiamo da Hong Kong.
Non so chi di voi è mai stato ad Hong Kong fino all’anno 2010 più o meno. Era un posto meraviglioso. Potevi recarti in banca, una qualsiasi, dotato solo di un passaporto (possibilmente non scaduto) e nell’arco di pochi minuti potevi vederti aprire 12 conti correnti personali e 16 aziendali, un sogno, non c’è che dire.
Ma oggi la storia è ben diversa. In primis devi recarti in loco perché aprire un conto corrente in remoto è semplicemente te impossibile. Poi devi fare conti con il fatturato della tua attività. Per meno di mezzo milione di euro ti conviene lasciar perdere. Così come ti conviene lasciar perdere l’apertura di un conto corrente personale se non hai almeno 100k dollari da lasciare come deposito minimo. Le banche hanno troppa compliance quotidiana con cui doversi confrontare e, oramai, il guadagno che possono derivare da un conto corrente non compensa la fatica e la responsabilità che devono prendersi per gestirlo. Risultato? Ad Hong Kong non si aprono conti correnti!
Dunque, puoi serenamente affidarti a qualsiasi consulente del web ed avere la tua limited ad Hong Kong aperta in 10 minuti. Ma non puoi avere un conto corrente ad Hong.
E allora che si fa? Semplice, si apre la società ad Hong Kong e gli si collega un conto corrente in un’altra giurisdizione: in Europa ad esempio, oppure nel Far East o ancora in qualche isola del Pacifico. Tutto perfettamente legale.
Ma la giostra non gira. E già perché l’utilizzo di un conto corrente che non si trovi nella stessa giurisdizione in cui hai aperto la società è estremamente limitato e può portarti tanto di quei problemi operativi da dover rimpiangere di averlo fatto solo per non pagare le tasse … proprio così. Un conto corrente in una giurisdizione diversa da Hong Kong non può essere collegato a sistemi di pagamento come PayPal o stripe, applica di solito commissioni elevatissime e da problemi enormi nella gestione di bonifici in entrata ed in uscita con determinati clienti, fornitori e paesi.
Semplicemente non te lo consiglio. Una volta poteva avere senso. Oggi non ce l’ha più!
E allora che si fa ??? Ma è chiaro no? Si va tutti in Delaware !!!
Yessssss …. e allora andiamoci in Delaware e vediamo un po’ anche il suo “c’era una volta e non c’è più”
Tutti i più furbi del web (clienti e consulenti) di solito aprivano società nel Delaware con il conto corrente fuori dagli USA nella credenza (al limite del popolare) che questa cosa escluda da tassazione gli utili della LLC (la forma societaria più ricorrente) da parte degli Stati Uniti (anche qui se ne può discutere dato che io non sono d’accordo ma anche questa è un’altra storia).
Collegare un conto corrente non US ad una LLC nel Delaware può risultare oggi piuttosto complicato a causa del FATCA. A causa della complessità della comprane legata al FATCA (il corrispondente americano del CRS) le banche non vogliono sapere di prendere clienti americani, soprattutto se llc che amministratori stranieri dove l’intento degli stessi amministratori è evidentemente quello lapalissiano di non pagare tasse. Dunque, soprattutto per piccoli business, le cose si complicano incommensurabilmente.
Potrebbe avere senso allora aprire un conto corrente all’interno degli USA stessi.
Ma non è così facile e soprattutto potrebbe avere delle implicazioni fiscali letali per il tuo business. Ti spiego perché.
Perché le banche americane potrebbero richiederti un numero di identificazione fiscale e una prova di attività economica all’interno degli USA, ovvero sia … esattamente quello che stai tentando di evitare.
Se c’è una prova che il tuo business è anche solo parzialmente svolto all’interno degli Stati Uniti, il rischio è di vederti applicare la tassazione americana ai tuoi utili. Con una buona pace del tuo risparmio fiscale.
Aprire società ad Hong Kong e nel Delaware è ancora possibile ? E soprattutto ha ancora senso ?
Potrebbe averne ancora certo. Ma a determinate condizioni. Ad esempio se il tuo business ha bisogno di una controllata per vendere i suoi prodotti o servizi sul mercato asiatico. Oppure una LLC nel Delaware potrebbe aver ancora senso se hai spostato la residenza fiscale personale in un paese di common law.
È fondamentale che analizzi il tuo business e le sua possibilità fiscali con un consulente serio e skillato, che ne mastichi tutti i giorni di fiscalità internazionale (perché le norme cambiano in fretta) e che lavoro con un network di fiscalisti altrettanti preparati e aggiornati in ogni parte del mondo.
Del resto viviamo in una realtà iper globalizzata, scommetto che te ne sarai accorto. Per non commettere errori ed esser certi che il proprio business non abbia intoppi ( fiscali, legali o operativi) è necessaria una visione di insieme che solo i migliori consulenti possono darti.
Ricorda sempre: non tutti i paesi vanno bene per tutti, molto dipende dalle tue esigenze e dal tuo business! A ciascuno il suo!
Alla prossima
Luca Taglialatela