Cosa accadrà ai tuoi risparmi il giorno in cui lo Stato italiano dichiarerà bancarotta di fronte ai creditori increduli di tutto il mondo? Te lo sei chiesto? Eppure è proprio quello che succederà. Non vorresti dare una sbirciatina al futuro?
Mi ricordo che la crisi greca colpì molto l’opinione pubblica europea. Fu un evento che sconvolse tutti: ci rendemmo conto che anche uno Stato europeo avrebbe potuto fallire!
Fu uno shock per tutti. Fino a quel giorno avevamo assistito alle banacarotte da lontano solo in paesi esotici: Russia, Messico, Malesia, Thailandia, Argentina…. Ma con la Grecia le cose sono cambiate.
Ma la cosa che sconvolse i cittadini europei fu soprattutto le misure sudamericane intraprese dal governo greco con il blocco delle transazioni bancarie e la riduzione di salari e pensioni. Tutta la litania, cara agli europei, sui diritti acquisiti e inalineabili si sciolse in una notte. I diritti sono solo parole vuote, l’unica cosa che conta è la capacità dello stato di pagare i propri debiti e di tenere la contabilità in ordine.
Con i governi Renzi e i governi gialloverdi l’Italia sta andando velocemente verso questo scenario. E’ solo una questione di tempo, finché l’Italia continuerà ad ignorare i propri doveri si dirigerà verso uno shock inevitabile. Quando ci sarà questo shock lo Stato si avventerà sui tuoi risparmi. E’ una conseguenza inevitabile.
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Per un certo periodo di tempo ci si chiese se la Grecia avebrebbe lasciato l’Unione Europea o meno. In realtà ci si sarebbe dovuto fare un’altra domanda: “i risparmi dei cittadini europei sono ancora al sicuro?”
La risposta è che non lo sono più.
I cittadini greci, quando sono andati a ritirare i prorpi soldi al bancomat si sono trovati di fronte ad una scritta: “Nessun fondo disponibile” o “Questo bancomat è fuori servizio”. I bancomat non erano rotti, si era rotto qualcos’altro: il bilancio statale!!!!
In Grecia, i controlli sui capitali impoosti dal governo non consentivano più prelievi superiori ai € 60 al giorno.
Come se non bastasse, solo i più fortunati riuscirono a prelevare tale misera somma, dal momento che oltre i due terzi degli sportelli automatici in Grecia non avevano nemmeno i fondi disponibili.
Chi è stato in Grecia in quel periodo (io ci sono stato, visto che dovevo portare in salvo il conto di un imprenditore italiano che viveva da anni ad Atene) ha assistito a code senza fine formate davanti alle filiali bancarie, con clienti che aspettavano più di tre ore per ritirare i loro soldi.
Nonostante questa crisi sia avvenuta a pochi chilometri dalle nostre coste, i cittadini italiani non sembrano disposti a imparare da quello che è successo in Grecia, visti i governi populisti eletti a maggioranza schiacciante.
I nostri politici fanno promesse e commenti su come stanno andando le cose adesso. Ignorano la condizione disastrosa in cui erano la Spagna, Portogallo e Irlanda 20 anni fa e come ne sono usciti grazie a politiche di contabilità austera e riforme strutturali.
Non è un caso che l’Iralnda sia uscita dalla crisi e oggi abbia un reddito procapite superiore all’Italia (partendo da un reddito più basso). La Spagna ci sta superando e il Portogallo lo farà nel prossimo decennio. Perfino la Grecia, tra 20 anni ci supererà, visto che hanno finalmente imparato la lezione.
Con i debiti inarrestabili e le sanzioni continue, le cose non stanno andando affatto bene per il nostro paese.
Gli specialisti che lavorano nel settore, come me, si ricordano perfettamente il governo greco che prometteva di ripagare i propri debiti prima della crisi. Il problema è che non faceva nulla per ripagarli, continuava a spendere. Esattamente come fanno i governi italiani da 30 anni. Alla fine sono andati in bancarotta, era inevitabile. Il creditore non ti prende sul serio all’infinito.
Immagina come sia stato vivere la crisi greca. Vivi in un paese in cui l’economia è stagnante, la produttività e i salari non crescono, ma dove non si fa nulla per cambiare ciò.
Bassa produttività, salari stagnanti…. questo scenario ti ricorda qualcosa?
Ma certo, stiamo parlando della nostra Italia che si sta velocemente dirigendo verso il punto di rottura dove erano Spagna, Portogallo e Irlanda e Grecia diversi anni fa.
Così come fu nella Grecia pre-crisi, anche per te, la vita procede tranquillamente, poi un bel giorno ti svegli e scopri che il sistema bancario ha perso $ 700 milioni durante la notte. Le banche, naturalmente, hanno perso il denaro depositato dai loro clienti, e qualsiasi risparmio si è volatilizzato.
I media riportano la notizia di prima mattina, le persone diventano ansiose e si dirigono verso gli sportelli automatici, che sono ovviamente senza soldi. Questo, naturalmente, fa crescere l’ansia. Lunghe code cominciano a formarsi al di fuori delle banche, con i clienti che gridano ai dipendenti: “Voglio i miei soldi!”
Improvvisamente, il paese in cui vivi ha smesso di essere un paese del “primo mondo”, ed è stato lanciato in una crisi che nessuno pensava fosse possibile.
Un altro esempio vicino è quello di Cipro. Lì, la crisi finanziaria del 2012 ha portato il governo cipriota a confiscare i risparmi dei suoi cittadini, ovviamente senza il loro consenso. Tutti i correntisti con un conto bancario di oltre € 100.000 hanno dovuto versare il 9,9% alle casse dello stato. Quelli con un conto più piccolo hanno dovuto pagare il 6,75%.
E’ questa fine che vuoi far fare ai tuoi soldi? Pagare i debiti dello Stato?
I depositi bancari non sono sicuri, per quanto cerchino di convincerci con il loro Fondo di garanzia dei depositi. Questi fondi sono controllati dalla Banca Centrale Europea che da un momento all’altro può organizzare, con il consenso di un governo italiano, il commissariamento dell’Italia. In tal caso i tuoi soldi verrebbero usati per altri fini.
È vero che gli stati europei più grandi come l’Italia siano in grado di sopportare grandi quantità di debito sulle loro spalle, ma ciò non significa che non siano sull’orlo della bancarotta.
La verità è che, per quanto i nostri politici ci promettano il reddito di cittadinanza, la flat tax e l’aumento delle pensioni, non hanno il potere di adempiere alle loro promesse. Non possono cambiare la realtà o modificare le leggi che governano la nostra economia.
Quindi, come possiamo proteggere i nostri risparmi? Devi ricominciare a prendere le redini della tua vita.
Il più grande errore che puoi fare è mettere tutte le uova in un cesto, anche se questo cestino è presumibilmente il più sicuro di tutti.
Pertanto, se vuoi che una quota dei tuoi beni sia trasformata in liquidità, conservala in valute diverse e lasciala nelle banche con sede in diverse giurisdizioni, in modo che se uno Stato abbia problemi economici, non si perderà tutto.
Come sempre, vai dove ti trattano meglio e non essere distratto dal nazionalismo o dal patriottismo.
Certo, nessun paese sta cercando di fallire, ma le intenzioni sono una cosa, e la volontà di prevenire la catastrofe è un’altra.
Depositare o lasciare denaro in una banca italiana durante un periodo di crisi, semplicemente perché sei italiano, non è patriottismo o solidarietà, è pura stupidità e il modo migliore per perdere i tuoi risparmi. Assicurati di non commettere questo errore …