Cosa bisogna sapere prima di Trasferirsi all’Estero

4 Giugno 2018
In questo report capirai perché non basta assentarsi dall’Italia per un periodo prolungato (183 giorni) per potersi veder riconosciuto l’effettivo Trasferimento di Residenza all’Estero. E’ un processo molto più complicato, tanto più se hai ancora interessi in Italia (clienti, appartamenti, familiari, mutuo....).

La condizione ideale per effettuare senza troppi traumi il trasferimento di residenza è di non avere nessun interesse in Italia, di nessun tipo.

Ma purtroppo quasi nessuno ricade in questa condizione. Siamo tutti legati in qualche modo al nostro paese di origine. C’è chi ha un appartamento, chi ha un figlio, chi una moglie…. Ed ecco che subentrano le complicazioni.

Tutti questi interessi possono costituire un motivo che la Guardia di Finanza può usare per contestare la tua richiesta di trasferimento di residenza. Hai un appartamento intestato in Italia? Hai un automobile immatricolata in Italia? Hai una stabile organizzazione in Italia? Sei il presidente dell’associazione di quartiere? Hai dei familiari in Italia? Hai una paritita IVA in Italia o ne hai avuta una in passato? Sei ancora abbonato al club di tennis della tua città? Sei abbonato ad una rivista che ricevi regolarmente ad un indirizzo italiano?

Questi sono tutti elementi a cui gli uomini del Fisco si aggrappano per riportare in Italia i tuoi sudati guadagni. Ecco perché ci teniamo a dire che non basta trasferirsi all’estero e vivere per 183 giorni fuori dall’Italia.

Purtroppo non è così facile!

Qualsiasi elemento che possa determinare la presenza dei tuoi interessi in Italia sarà un arma a disposizione della Guardia di Finanza che userà per contestare il tuo trasferimento di residenza all’Estero. Quindi quanti più interessi e legami hai con l’Italia tanto più sarà complicato effettuare il trasferimento.

Ma come fanno molte persone ad andarsene senza preoccupazioni?

E’ vero, ci sono molte persone che riescono ad andarsene senza prendere precauzioni di nessun tipo e la Guardia di Finanza o l’Agenzia delle Entrate non gli contestano il trasferimento, ovvero non li accusano di aver effettuato un trasferimento “fittizio”Ma chi sono costoro?

Si tratta principalmente di persone molto giovani o molto anziane.

Per esempio, gli studenti universitari che non hanno una borsa di studio e i disoccupati che non hanno nulla intestato e che non hanno mai aperto partita IVA in Italia possono andarsene senza problemi perchè sono quasi invisibili al Fisco. Questa categoria di persone rientra tra quelle che non hanno nulla da rischiare nell’andare all’estero senza prendere precauzioni.

Si tratta di persone che per una questione di età o di reddito non hanno mai potuto intessere rapporti intricati e stretti con l’Italia. Uno studente o un soggetto appena laureato senza senza un’occupazione fissa non ha probabilmente mai acquistato un automobile, non ha fatto un figlio, non ha aperto partita IVA, non ha acceso un mutuo, non ha un appartamento intestato….

Una volta che sono all’estero il Fisco non mi trova più

Non funziona così, gli uomini del Fisco ti vengono a recuperare ovunque tu vada. A meno che tu non ti trasferisca nella giungla cambogiana senza tornare mai più in Italia allora sicuramente devi temere una contromossa da parte dell’agenzia. Non si dimenticano di te!

Devi sapere, infatti, che ai fini tributari le notifiche, se non effettuate in mani proprie dell’interessato, devono essere eseguite nel suo domicilio fiscale, individuato con i criteri dell’art. 58, terzo comma, del D.P.R. n. 600/1973.

I modi per trovarti e notificarti le cartelle esattoriali sono molti. Se hai aperto, almeno una volta nella vita, un conto corrente, una partita iva, se hai mai avuto una assicurazione, se ti sei mai registrato al comune di nascita (credo che i tuoi genitori non ti abbiamo partorito illegalmente) allora sicuramente sei finito in una decina di database differenti.

La novità è che questi database oggi sono tutti incrociati automaticamente. Insomma quante più cose hai fatto nella vita tanto più sei stato tracciato.

Se non paghi le cartelle cosa succede?

  • Ti sequestrano i beni presenti in Italia
  • Con l’integrazione europea stanno aumentando i mezzi normativi per confiscare i tuoibeni all’estero
  • In casi di cifre elevate sottratte al Fisco si procede direttamente con l’arresto in aeroporto

Cosa succede quando ti ritrovi due cartelle esattoriali da due paesi differenti?

Moltissimi italiani si recano alle Canarie, a Malta, a Cipro, in Bulgaria. Lì aprono attività commerciali, ricevono le loro pensioni oppure gestiscono un attività o una professione tramite il Web.

Il problema è che non è così semplice trasferirsi fiscalmente all’estero e chiudere i rapporti con il Fisco italiano. Anche se ti trasferisci in un altro paese e ci passi la maggioranza del tuo tempo non è detto che l’Agenzia delle Entrate riconosca il tuo trasferimento di residenza come “effettivo”.

Sono frequentissimi i casi in cui il cittadino italiano si reca all’estero, si trattiene nel paese per più di 180 giorni all’anno, si iscrive all’AIRE eppure riceve pesanti contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate la quale pretende che vengano pagate le tasse anche in Italia per l’anno in cui ha avuto luogo il trasferimento verso l’estero.

Il povero cittadino italiano si trova quindi obbligato a pagare le tasse due volte: nel paese che lo ha accolto e al paese di origine (l’Italia).

Questo è un fenomeno crescente che vede migliaia di connazionali coinvolti in liti fiscali che si protraggono per alcuni anni, le cui spese processuali devono essere pagate di tasca propria se, alla fine della fiera, non si riesce a contestare le pretese del fisco.

Come procedono gli uomini del Fisco appena si accorgono del tuo trasferimento?

I signori di Via Colombo non ci vanno troppo per il sottile con queste cose e appena vedono che i tuoi interessi sono anche parzialmente in Italia (un’automobile intestata, una moglie in Italia…) partono con gli accertamenti. Se ancora non lo hanno fatto è perché non si sono

ancora accorti di te, ma quanto tempo passerà prima che qualcosa trapeli?

Vuoi sapere cosa succede appena si accorgono che qualcosa non quadra nella tua situazione fiscale? Parte un accertamento che molto probabilmente avrà un esito confermativo del sospetto e allora verrà emessa una bella multa salata nei tuoi confronti.

Secondo quali criteri viene emessa la multa?

E’ molto semplice per emettere la multa saranno sufficienti elementi presuntivi del tuo reddito e del conseguente imponibile sottratto alla tassazione. In parole povere faranno una stima più o meno approssimativa di quanto dovrai pagare per tutti gli anni che sei stato fuori dall’Italia.

Eppure il Fisco non ha niente per provare che tu sei all’estero, si tratta solo di presunzioni, non sono vere e proprie prove. Ma l’agenzia delle entrate non ha alcun obbligo di dimostrare le sue affermazioni con troppa minuzia. La presunzione della tua colpevolezza è sufficiente perché possa stabilire quanto devi pagare allo Stato italiano di imposte sottratte all’erario.

Non rivolgerti al commercialista di famiglia

Oggi trasferirsi all’estero è diventata una questione seria, soprattutto da quando gli Stati se ne sono accorti e hanno deciso di regolarizzare questi fenomeni.

La maggioranza degli studi di commercialisti che non sono specializzati nel trasferimento di residenza magari ti seguono per tutto il percorso, almeno dicono di farlo, ma terminata la procedura ci si saluta amichevolmente.

Noi invece abbiamo notato che implementando una procedura unica nel panorama italiano, che si chiama la “Verifica di Avvenuto Trasferimento”, si aumenta la sicurezza del cliente del 120%.

In pratica, a distanza di 5-6 mesi dall’avvenuto trasferimento ricontrolliamo che il trasferimento sia avvenuto correttamente e chiudiamo eventuali falle che si siano aperte.

Questa semplice procedura ha visto aumentare la sicurezza dei nostri clienti. Il cliente è blindato a tal punto che il fisco non ha nemmeno più voglia di aprire un fascicolo su di lui.

Luca Taglialatela

Dottore commercialista e tributarista internazionale, creatore di Trasferimento Sicuro, il primo blog dedicato ai trasferimenti di residenza fiscale dall’Italia verso l’estero e Tax Planning Internazionale, il primo blog che insegna agli imprenditori come risparmiare fiscalmente sull’attività della propria azienda grazie al tax planning internazionale.

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