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All’Estero le Aziende Non Pagano le Tasse… e Tu le Paghi Ancora?

17 Ottobre 2017

In questo report ti offro una panoramica ragionata sulle aliquote presenti nei paesi europei. Perché alcuni paesi le hanno così basse, quali trucchi mettono in campo, cosa fa la Commissione Europea per contrastarli?

Sta succedendo qualcosa di strano nel continente europeo e soprattutto nell’Europa dell’Est. I paesi hanno avviato una guerra sulle aliquote fiscali a ribasso. L’ultimo paese ad annunciare una riduzione dell’aliquota dell’imposta sul reddito di impresa è l’Ungheria, che l’ha portata al 9%, addirittura sotto alla Bulgaria (10%). Come mai hanno abbassato le aliquote? Il governo ungherese non ha bisogno di soldi? Questi ungheresi vivono nell’oro?

Evidentemente non vivono nell’oro, ma hanno bisogno di attrarre capitale straniero e imprenditori stranieri. Il problema è che l’Ungheria, così come molti paesi europei, non ha molto da offrire a un imprenditore straniero. Non ha le conoscenze artigiane degli italiani dei francesi o dei tedeschi, non ha un bel clima come Portogallo, Grecia o Spagna, non ha un centro finanziario come l’Inghilterra, non ha un welfare efficiente come Svezia, Norvegia e Danimarca.

Quindi il governo ha puntato sulla riduzione delle imposte! In questa guerra per attirare lo straniero sono coinvolti quasi tutti i paesi europei dell’est di recente sviluppo.

La Bulgaria è l’esempio più noto, il governo ha stabilito un’imposta sul reddito personale e di impresa del 10%. Quelle bulgare sono tra le aliquote più basse d’Europa. Ma siamo sicuri che quelle offerte dalla Bulgaria siano le aliquote più basse in assoluto?

Il problema è che non si possono abbassare le tasse di punto e in bianco per due motivi:

  1. I paesi con alte aliquote fiscali che controllano la Commissione Europea (Francia, Italia, Germania…) non te lo permetterebbero.
  2. Se abbatti eccessivamente le tasse da dove li prendi i soldi per costruire autostrade, ponti, ospedali ecc.?

Alcuni stati, che prosperano grazie a un regime fiscale agevolato, se potessero abbasserebbero le imposte fino a livelli scandalosi, ma non possono a causa dei vincoli della Commissione Europea. Infatti non è un mistero che più d’una volta i paesi ad alta aliquota (Francia, Italia, Germania, Spagna, Svezia) tramite la Commissione abbiamo fatto ingerenza nel sistema fiscale di Stati europei o limitrofi.

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Andorra per esempio, nonostante non sia un membro UE, è stata sospinta con molta insistenza ad introdurre un’aliquota fiscale sul reddito personale del 10%. Prima dell’ingerenza della Commissione non si pagava l’imposta sul reddito personale, oggi invece si paga. Gli andorriani ringraziano.

Ma sono sorte delle strategie più sottili per ingannare la Commissione Europea e per abbassare le tasse solo agli stranieri mantenendo elevate le aliquote per i propri cittadini.

Per esempio c’è l’Estonia che ha un 20% sul reddito di impresa, ma le imposte non si pagano se i profitti non vengono distribuiti. Ecco che l’Estonia ha inventato un sistema di tassazione molto raro, ha spostato la tassazione dai profitti ai dividendi. Mentre in tutto il mondo le tasse si pagano sui profitti, in Estonia si pagano solo sui dividendi.

In questo modo attira solo le imprese che vogliono investire e crescere. Questo tipo di imprese sono le migliori per un paese, visto che spendono soprattutto per acquisire tecnologia e formare personale qualificato. Viceversa le imprese dei locali (boutique, pizzerie, giornalai, ecc.), che dall’impresa di famiglia traggono l’intero reddito, continueranno a pagare il 20%.

Contemporaneamente viene ingannata la Commissione Europea poiché nominalmente l’imposta è del 20%. Il sistema estone è semplicemente geniale!

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Tuttavia la Romania è il settimo paese più popoloso d’Europa. Non può permettersi che l’intera popolazione (20 milioni) paghi il 5% di imposte. Per cui per riuscire ad avere un’aliquota privilegiata è necessario avere delle caratteristiche particolari che gli imprenditori stranieri, quasi sempre, posseggono. Che combinazione!

Lo stesso si può dire di Malta, dove ho scelto di insediare la mia residenza personale. Malta è fondamentalmente un’isola di pescatori che non avrebbe alcuna risorsa per stare al mondo. Ma hanno un sistema fiscale da sogno. Ufficialmente la tassazione sul reddito personale è di circa il 35%, così la Commissione Europea è contenta.

Tuttavia grazie a un buon tributarista la tassazione può essere abbattuta fino al 5%. Di questa aliquota possono avvantaggiarsi soprattutto gli stranieri.

In realtà con il 3 Islands System può essere annullata del tutto, ma non è questa la sede per affrontare l’argomento.

La guerra delle aliquote fiscali è in corso

Non sei tu che stai facendo la guerra al fisco, ma sono gli Stati che competono tra di loro.

I paesi con alte tasse (Francia, Germania e Italia in primis) cercano di imporre, tramite la Commissione dei Soviet Europei, delle aliquote minime sotto le quali non si può scendere (in genere il 10% è il minimo tollerato). I paesi emergenti cercano di abbattere tali limiti con sotterfugi vari in barba alla Commissione. Nel mezzo ci sei tu che puoi sfruttare questa guerra che avviene letteralmente a livello statale.

La figa corteggiata da tutti sei tu!

Ovviamente la competizione per attirare imprenditori avviene anche ai confini dell’Impero sovietico europeo. Molti paesi emergenti, non membri UE, partecipano a questa guerra con le stesse armi.

Alcuni paesi extra UE hanno anche maggiori margini di movimento. Il caso limite è quello del Montenegro che ha le aliquote più basse d’Europa (9% su reddito personale e di impresa). Anche la Macedonia non scherza (10% su reddito personale e di impresa).

Ovviamente non tutti i paesi possono permettersi aliquote così basse. Per esempio la Serbia (15% su reddito di impresa e 10-25% su reddito personale) che è uscita da una guerra civile spaventosa è impegnata nella ricostruzione. L’Albania (15% su reddito di impresa e 23% su reddito personale) ha un debito pubblico molto elevato quindi non riesce a raggiungere i livelli del vicino Montenegro.

Infatti perché un paese possa offrire imposte basse è necessario che si presentino delle convergenze di fattori, che non è questa la sede di analizzare.

Buona guerra fiscale allora, vediamo se sarai in grado di cavalcare le onde della fiscalità europea.

Luca Taglialatela

Dottore commercialista e tributarista internazionale, creatore di Trasferimento Sicuro, il primo blog dedicato ai trasferimenti di residenza fiscale dall’Italia verso l’estero e Tax Planning Internazionale, il primo blog che insegna agli imprenditori come risparmiare fiscalmente sull’attività della propria azienda grazie al tax planning internazionale.

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