La Tua Azienda ti Manda in un Cantiere all’Estero. Come fare?

25 Settembre 2015
In questo report scoprirai come devi comportarti se la tua azienda ti invia in un cantiere all'estero. Quali sono le procedure burocratiche da svolgere per non ricevere sanzioni fiscali?

cantiere azienda estero

Franco Rossi vive in Italia. E’ impiegato presso la societa’ italiana Banana Costruzioni Spa, la quale gestisce appalti in tutto il mondo. Poi, un giorno, la Banana Costruzioni distacca Franco in Malesia o, meglio, lo manda a lavorare presso un suo cantiere in Malesia che dovra’ durare non meno di 15 mesi.

Franco e’ fiscalmente residente in Italia dove ha casa, famiglia, amici e animali domestici.

Vorrebbe partire e anzi, insieme alla moglie, hanno deciso che e’ la cosa migliore da fare soprattutto per il considerevole guadagno aggiuntivo promesso dalla societa’ che gli consentira’ di mandare i figli alla scuola privata.

E allora Franco parte, ma non prima di essersi rivolto saggiamente ad un consulente che lo aiuti a gestire lo spostamento evitando beghe con il fisco (che vorrebbe mangiarsi il guadagno extra di Franco …).

Franco si reca dal consulente: “Dottore vorrei andare a lavorare in Spagna per 15 mesi ma un mio collega, che ha lo ha fatto l’anno scorso mi ha anticipato che ci sono dei problemi fiscali da mettere a posto se non voglio correre rischi”.

E il consulente: “Esatto Sig. Rossi, ci troviamo in caso di possibile doppia residenza fiscale e, di conseguenza, dobbiamo evitare che il suo reddito sia tassato sia dall’Italia che dalla Malesia”.

“Le spiego. Cominciamo dalla “doppia residenza fiscale”:

Lei vive in Italia, che e’ il paese dove paga le tasse da sempre. Tuttavia,  Franco, la Banana Costruzioni la dislochera’ presso un cantiere edile in Malesia per 15 mesi.

Secondo la normativa malese lei sara’ certamente considerato fiscalmente residente anche dalla Malesia. Infatti, Franco, lei passerà più di 183 giorni durante l’anno fiscale proprio in Malesia. Ciò comporta un problema di doppia tassazione: lei rischia in sostanza di essere tassato due volte! Prima in Italia e poi in Malesia, cio’ in quanto ogni Stato tassa coloro che ritiene secondo le sue leggi fiscalmente residente nel territorio delle rispettiva giurisdizione.

Ora, Secondo gli articoli  1 e 4 del modello OCSE, la residenza è una delle condizioni per l’applicazione di un trattato sulle doppie imposizioni. Quindi, e’ proprio al trattato contro le doppie imposizioni tra Italia e Malesia che dobbiamo ricorrere per risolvere il suo problema di doppia tassazione.

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In particolare, Franco, devi sapere che l’articolo 4 del trattato tra Italia e Malesia stabilisce che ogni persona puo’ essere fiscalmente residente solo e soltanto di un Paese e non di più’ di un Paese, sarebbe assurdo, non trovi?

Di conseguenza, il trattato ha stabilito una serie di criteri cui ricorrere per risolvere i problemi una doppia residenza fiscale. Il primo criterio e’ quello dell’abitazioni permanente. Una persona e’ cioè’ da considerarsi residente dello Stato dove si trova la casa in cui vive stabilmente. Ora, il problema e’che dovendoti tu trasferire in Malesia per piu’ di 15 mesi rischi di poter tornare molto poco in Italia e, di conseguenza, e’ probabile che per i prossimi 15 mesi la tua abitazione permanente (per lo meno agli occhi del fisco malese) sia considerata essere in Malesia nonostante, il fisco italiano potrebbe obiettare che la tua abitazione permanente sia ancora quella dove vive la tua famiglia.

E’ a questo punto, il trattato prevede che per risolvere un caso del genere, bisognera’ guardare al “centro degli interessi”. Una persona cioe’ deve essere considerata fiscalmente residente nel Paese dove risiede il centro dei suoi interessi (patrimoniali e sociali).

Dunque, in virtu’ del trattato tra Italia e Malesia, caro Franco, Le direi che possiamo considerarla fiscalmente residente in  Italia.

Ora, pero’, dobbiamo risolvere un altro bel problema che, la prego di capire, coinvolge anche la sua azienda con la quale vorrei gentilmente che lei mi mettesse in contatto, in quanto anche la sua azienda rischia tanto sotto il profilo fiscale.

Ma torniamo un attimo a lei, caro Franco.

Come le spiegavo, possiamo ritenerla fiscalmente resdiente in Italia ma, per consentirle di pagare le tasse una volta sola e in Italia, e’ necessario fare un altro importantissimo passaggio.

Lei percepisce un reddito da “lavoro dipendente” in quanto dipendente appunto della Banana Costruzioni Spa. L’articolo 14 del trattato contro le doppie imposizioni tra Italia e Malesia attribuisce il diritto esclusivo di tassazione allo Stato di sua residenza Frank e, quindi, come le spiegavo, all’ Italia.

Tuttavia, considerato che la sua attivita’ sara’ materialmente ed effettivamente svolta in Malesia, anche la Malesia avra’ il diritto di tassare il suo reddito da lavoro dipendente Franco.

Pertanto, l’unico modo per evitare la doppia tassazione del suo stipendio e’ quella di ricorrere all’applicazione dell’art. 22 il quale le consentira’ di utilizzare le imposte pagate in Malesia portandole in dimunizione delle imposte pagate in Italia. E’ di fatto un credito di imposta che la Malesia le riconescera’ e che potra’ scalare dalle tasse pagate in Italia. Questo dovrebbe riportarla in una situazione di normalita’.

La sua azienda avrebbe dovuto analizzare la situazione per tempo e consentirle cosi’ di capire i rischi fiscali.

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Tra l’altro, da quello che mi dice, anche la Banana Costruzioni rischia di dover gestire una doppia imposizione. Il cantiere in Malesia e’ riqualificato come una stabile organizzazione dal trattato tra Italia e Malesia. In soldoni, questo vuol dire, che anche il reddito attribuibile al cantiere italiano in Malesia sarà tassato dal Governo malese. Anche la Banana Costruzioni spa, tuttavia, potrà evitare la doppia tassazione utilizzando il criterio del “credito di imposta” che le spiegavo in precedenza. In sostanza, le tasse pagate in Malesia andranno ad abbattere le tasse pagate in Italia.

Caro Franco, adesso la situazione dovrebbe esserle piu chiara. Ciononostante, come le anticipavo, mi faccia parlare con il responsanbile della sua azienda percè’ dalla teoria alla pratice c’e’ poi un “mare” di cose da mettere in ordine”.

Luca Taglialatela

Dottore commercialista e tributarista internazionale, creatore di Trasferimento Sicuro, il primo blog dedicato ai trasferimenti di residenza fiscale dall’Italia verso l’estero e Tax Planning Internazionale, il primo blog che insegna agli imprenditori come risparmiare fiscalmente sull’attività della propria azienda grazie al tax planning internazionale.

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