In questo report ti spiego perché sbagliare consulente fiscale può letteralmente rovinarti la vita e quali sono le caratteristiche per riconoscere un consulente fiscale che sia tale e che non cerchi soltanto di rubare i tuoi soldi.
L’altro giorno ero al Westin Dragonara Resort a Malta per un meeting molto importante.
Ogni anno, infatti, nelle principali piazze fiscali e finanziarie, mi riunisco con alcuni dei principali esperti del settore (fisco, finanza, real estate) per fare il punto della situazione.
Insieme analizziamo i risultati ottenuti, verifichiamo gli scenari futuri e fissiamo gli obiettivi del prossimo anno. Lo facciamo per noi e per i nostri clienti.
Ora, quest’occasione mi ha dato lo spunto per una riflessione che considero piuttosto importante. In generale in tutti gli ambiti, ma a maggior ragione in ambito fiscale dove, se commetti un errore, ti fai molto molto male.
Vedo “consulenti” tutti i giorni in scioltezza sul web offrire soluzioni fiscali uniche e inarrivabili, risparmi fiscali garantiti e protezioni patrimoniali a prova di santi. Poi, però, di questi stessi consulenti, non si sa perché non si vede la faccia, non hanno uno straccio di titolo e non si sa dove risiedono … però fanno i consulenti fiscali … mah.
Per quanto mi riguarda un buon consulente deve applicare tutte le seguenti 5 regole per garantire un cliente.
Regola Numero 1: Ci deve mettere la faccia
Se non ci mette la faccia o è un criminale di guerra in fuga oppure è veramente brutto (e in quel caso non è colpa sua). Ma scherzi a parte, come ci si può affidare a uno che non sai che faccia ha.
Fare il consulente è un rischio, come fare l’imprenditore, la stessa cosa. Come fai a risultare credibile se non ti mostri? Mancanza di sicurezza oppure ti vergogni dei tuoi colleghi … il cliente ti DEVE vedere, deve sapere che faccia hai, perché se qualcosa và storto DEVE sapere chi cercare …
Regola Numero 2: Si deve Prendere La Responsabilità di Quello che Dice
Prendersi la responsabilità vuol dire mettere per iscritto, nero su bianco, tutto quello che viene consigliato al cliente, tutto quello che viene detto durante una conversazione skype o dal vivo. Perché è troppo facile dire: “fai così e non ti preoccupare”.
Non è sufficiente dire allora fai prima questo e poi questo.
Tutti i passaggi, le giustificazioni ai sensi di legge, devono essere chiare ed esplicite. Il cliente deve sapere, perché lo legge, che se compie un’azione A ne derivano delle conseguenze B e che alle conseguenze B è legato un rischio C.
Tutto, come facciamo noi di Trasferimento Sicuro, viene inserito in un parere professionale con la mia firma in calce. La firma sta per responsabilità.
Poi, se il consulente è appena decente, vi mostra anche la sua assicurazione di responsabilità per eventuali danni causati al cliente.
Perché vedete, il trasferimento di residenza, così come la pianificazione fiscale, sono robe serie. E se l’Agenzia delle Entrate non ti controlla il giorno dopo che te ne sei andato, non vuol dire che non faccia dopo qualche anno.
Ma quando arriva e ti fa un culo così perché hai fatto le cose male, tu che cosa gli fai vedere? La conversazione Skype che ha avuto con il tuo consulente fiscale sul web 5 anni prima?
Fatevi furbi.
Regola Numero 3: Deve Avere Uno Straccio di Titolo Riconosciuto
Con questo non voglio dire che i titoli facciano tutta la differenza del mondo per carità. Ci sono ministri, politici e consulenti con tanto di titoli e titoletti che hanno affossato l’Italia. Non c’è dubbio.
E non parlo neanche di riconoscimenti a livello internazionale come i miei. Però un minimo è necessario.
Ragiona un attimo. Il consulente fiscale sul web ti dice che lui è consulente, che no lui non ha i titoli, che tanto i titoli non servono perché lui ha l’esperienza e poi, mamma mia, ha letto tanto, l’ha fatto pure lui e si è informato tanto. E magari ha conosciuto pure qualcuno in un bar che ha fatto pure lui la stessa cosa e quindi raddoppia automaticamente la sua esperienza.
Il titolo (dott. comm, avv., ing,, ll.m. e qualsiasi altra roba del genere) non ti dà le certezza che il consulente sia un buon consulente. Ma una cosa te la dice però: ti certifica che l’esperienza del consulente è veritiera o verosimile.
Se non hai una laurea in economia non puoi avere accesso al titolo di tributarista. Se non sei un tributarista non puoi avere accesso ai principali studi tributari italiani. Se non hai fatto un Master of Laws non puoi avere accesso ai principali studi tributari di tutto il mondo e non puoi costruire un network che sia tale di persone competenti e affidabili.
Essere un tributarista, avere dei titoli riconosciuti a livello internazionale vuol dire che hai davvero fatto esperienza su casi reali, decine, centinaia di casi reali. Che hai lavorato fianco a fianco ad esperti della materia e risolto con loro problemi fiscali per anni.
Vuol dire che la tua visione della materia è a tutto tondo. Devi capire infatti che un trasferimento di residenza non si gioca tutto sull’articolo 2 del testo unico.
Siamo tutti bravi a leggerci l’articolo e recitarlo a memoria dicendoti le 4 cazzate dell’AIRE e dei 183 giorni.
Ma quando trasferisci te ed il tuo business, il tuo consulente dovrebbe capirne:
– di legislazione domestica italiana
– di legislazione domestica del paese dove ti trasferisci
– di legislazione UE
– di legislazione OCSE
– di legislazione domestica di tutti gli altri paesi che coinvolgono il tuo business (chi sono i tuoi clienti, chi sono i tuoi fornitori, ecc.)
E all’interni di tutte queste cose il tuo consulente deve essere in grado di analizzare gli aspetti legati ALMENO:
– alle imposte dirette
– alle imposte indirette (es. IVA)
– alle cosiddette withholding tax sui passive income
– ed agli effetti che l’evoluzione del tuo business avrà sulla struttura fiscale implementate quando il tuo business crescerà.
Se non cercate questo in un consulente, non ci passate proprio da me. Leggetevi l’articolo del testo unico delle imposte sul reddito e partite. Amen.
Regola Numero 4: Deve Avere un Network Affidabile
Un Vero consulente deve avere un network della madonna. Letteralmente. Senza un network di gente seria e competente, che si aggiorna ogni anno, e che si incontra ogni anno per confrontarsi ma dove pensi di portare il tuo business?
Pensi davvero che il consulente alla periferia di Dublino o di Londra che ti fa pagare 7 euro consulenza + apertura società (pacchetto chiavi mani) gliene freghi qualcosa del tuo business. E se gliene frega qualcosa perché non ti tutela? Perché non si fa vedere? perché non ti accompagna dal suo network nei vari paesi del mondo?
È importante affidarsi a professionisti che se li googli ti esce vita, morte e miracoli loro e degli studi per cui lavorano. E anche così non sei tutelato al 100%.
Regola Numero 5: Si Deve Aggiornare
Un consulente che non si aggiorna non vale niente. Ma se quel consulente non ha titoli da mantenere è molto probabile che non abbia obblighi legali di formazione e aggiornamento.
Ma aggiornarsi costa. Aggiornarsi dai migliori poi costa ancora di più, In termini di tempo e soldi.
Che credi? I miei aggiornamenti professionale e quelli del mio staff mi costano metà del fatturato.
Ma senza questi aggiornamenti sarei zero. Non potrei aiutarti neanche volendo.
Ora, ti sei mai chiesto perché certi consulenti offrano a tutti la medesima soluzione per ogni cosa?
Questi qui offrono la stessa struttura in automatico a chiunque a prescindere dalle loro reali esigenze. Vendi beni, offri servizi, sei un ristoratore, un pescatore o un contadino ? Vai, ti voglio offrire una bella società nel Delaware o qualsiasi altra stronzata in Croazia, Panama o Belize … un pò come il gioco delle tre carte.
Io li capisco. Aggiornarsi costa e trovare soluzioni legali e diverse per ognuno (come dovrebbe essere) costa ancora di più, tanto vale trovare una soluzione standard valida per tutti e valida per sempre no ? Mecojoni … bravissimi.
Ricordati, quando ti trasferisci all’estero o pianifichi l’evoluzione del tuo business, non ti stai giocando solo il tuo presente e il tuo portafogli attuale. Nossignore. Ti stai giocando il tuo passato e stai mettendo a rischio il tuo futuro e della tua famiglia.
E per cosa? Per risparmiare due lire acquistando una consulenza che vale quanto un due di picche?