E’ moralmente sbagliato abbandonare l’Italia e trasferirsi all’estero?

23 Luglio 2018

Perché abbandonare l’Italia non solo è perfettamente legittimo ma aiuta il paese stesso a superare i suoi limiti grazie ad una terapia d’urto che ci ha salvati già 500 anni fa contro la Cina?

Grazie alla globalizzazione oggi si può osservare un fenomeno che vede gli Stati in competizione tra loro per attirare imprenditori e investimenti dall’estero. Questa tendenza vede gli Stati in contraddizione tra loro nell’offrire, tra l’altro, condizioni fiscali più vantaggiose.

Per esempio gli Stati più competitivi offrono condizioni di investimento molto vantaggiose: scuole di alto livello per i figli, strade asfaltate, rete di trasporti ramificata, sanità efficiente, burocrazia snella, università di alto livello e infine una tassazione giusta.

Gli Stati che non offrono condizioni vantaggiose (incluse le basse aliquote fiscali) affondano e vedono imprese e talenti andare all’estero. Purtroppo l’Italia fa parte di questi paesi che da anni vedono fuggire a gambe levate imprese e “cervelli”. Tutto ciò accade a causa di una burocrazia inefficiente, pessimi trasporti cittadini, tasse elevatissime, sistema giudiziario lungo e inaffidabile, pessime condizioni delle scuole e delle università, ecc.

Di fronte a questo esodo di imprese e talenti, molti italiani hanno iniziato ad apostrofare coloro che se ne vanno con l’appellativo di “anti-italiani” o peggio di “ingrati”.

[amazon_link asins=’1983562858′ template=’ProductAd’ store=’fotiam-21′ marketplace=’IT’ link_id=’3310aab0-8e78-11e8-8e35-e7776cd4ad75′]Ovviamente noi non siamo esenti da accuse e offese visto che siamo uno studio tributario che promuove il trasferimento all’estero di aziende e persone fisiche. Quindi anche noi siamo stati attaccati e denominati “feccia”, “evasori fiscali”, “il peggio dell’Italia” e altri insulti che non vale la pena riportare.

Innanzitutto noi crediamo che coloro che intendono realizzarsi lavorativamente, non potendolo fare in italia, sono liberissimi di farlo all’estero.

Ma soprattutto vorremmo analizzare storicamente la tesi secondo cui sarebbe un male, per l’Italia, tale esodo verso l’estero. Noi crediamo piuttosto che sia un bene per l’Italia che se ne vadano tante imprese e tanti cervelli.

trasferimento sicuro

Vuoi sapere perché? Te lo spiego nelle righe successive:

Come al solito anche questa volta non c’è nulla di nuovo sotto al sole. Infatti questo fenomeno è stato riscontrato da Paul Kennedy nel libro “Ascesa e Declino delle Grandi Potenze” già 500 anni fa.

Ebbene Paul Kennedy spiega così l’ascesa della potenza europea. In pratica l’Europa è sempre stata divisa in centinaia di staterelli ognuno con un proprio governo e una propria tassazione.

Ebbene quando un mercante prestava del danaro ad un sovrano e questo non lo ripagava, il mercante lasciava il paese in cerca di un sovrano più equo. Lo stesso facevano tutti gli altri mercanti e banchieri poiché la nomea di un sovrano che non pagava i suoi debiti si diffondeva velocemente.

Lo stesso accadeva con l’imposizione fiscale che non è mai potuta crescere troppo, pena la fuga dei mercanti. Grazie a questa competizione i sovrani non hanno mai potuto acquisire troppo potere nei confronti dei capitalisti (mercanti e banchieri), anzi hanno dovuto rispettare i propri impegni e creare delle legislazioni favorevoli alle loro esigenze.

Si pensi alla pièce teatrale “Il mercante di Venezia” di Shakespeare dove i giudici si trovano costretti ad applicare la legge ed eseguire una condanna crudele, voluta dall’usuraio ebreo Shylock, pur di non perdere la faccia di fronte ai mercanti di tutta Europa. Per non perdere la fiducia di banchieri e mercanti europei i veneziani erano disposti a commettere un vero e proprio crimine per uno stupido contratto commerciale non rispettato.

Ebbene questo fattore ha permesso lo sviluppo della borghesia in Europa che invece non è potuta svilupparsi ed espandersi compiutamente in Cina. Infatti in Cina c’era un solo imperatore. Quando questi non pagava un debito o esigeva una tassazione troppo elevata i mercanti e dovevano accettare in silenzio.

Peraltro è noto il disprezzo che avevano i funzionari mandarini per i commercianti. In Cina i commercianti venivano disprezzati ed erano tenuti ai margini della vita decisionale. Noi sappiamo invece che molti Stati europei erano retti proprio dai mercanti e banchieri (Gran Ducato di Toscana, Lega Anseatica, Genova, Venezia ecc.).

Lo sviluppo della borghesia in Europa ha permesso 400 anni di benessere, di ricchezza, di efficienza economica e di potenza militare su tutte le altre nazioni rimaste bloccate nel passato. Il pluralismo ha permesso alle forze economiche di crescere, di svilupparsi liberamente, aggregarsi e portare ricchezza a tutta la regione europea.

Tutto questo per dire, che la competizione fiscale tra i diversi Stati europei, sebbene i burocrati e i partiti di sinistra dicano che è una cosa sbagliata, in realtà è un fattore di salvezza e rilancio dei paesi europei.

Per cui sentiti libero di scegliere il paese che maggiormente favorisce i tuoi interessi e non farti fregare dai discorsi moralistici secondo cui devi restare in italia ad ogni costo. Andando all’estero stai punendo il tuo paese e quindi gli stai facendo un favore. Esattamente come quando si punisce un bambino che commette un errore.

Trasferendoti all’estero stai obbligando l’Italia a fare i conti con il suo debito pubblico, con la sua tassazione, con la sua burocrazia inefficiente. Se invece resti in Italia non fai altro che ritardare il cambiamento, rendi più lento il declino e quindi ne ritardi la risalita. Se vuoi veramente bene al tuo paese abbandonalo al suo destino, può solo uscirne più maturo.

Insomma, il nostro consiglio continua ad essere il seguente: Abbandona l’Italia e Salva Te Stesso

Luca Taglialatela

Dottore commercialista e tributarista internazionale, creatore di Trasferimento Sicuro, il primo blog dedicato ai trasferimenti di residenza fiscale dall’Italia verso l’estero e Tax Planning Internazionale, il primo blog che insegna agli imprenditori come risparmiare fiscalmente sull’attività della propria azienda grazie al tax planning internazionale.

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