Agevolazioni Fiscali: Non solo ai Tropici, Anche in Europa

14 Maggio 2015
In questo report verrai a conoscenza di alcuni Paesi europei che offrono agevolazioni fiscali interessanti e nei quali potrebbe convenire trasferire la residenza fiscale.

europa agevolazioni fiscali

Quando si affronta l’argomento “professione online” o “impresa online” si immagina sempre un tipo figo che lavora da una spiaggia tropicale mentre il resto del mondo è nelle città a soffrire il freddo, il caldo e lo smog.

Effettivamente non c’è limite “spaziale” per chi lavora online, l’importante è che ci sia una connessione decente. In tal caso puoi lavorare da dove vuoi senza problema alcuno.

Però la realtà è molto varia, per fortuna. Hai mai provato a lavorare da una spiaggia? Davvero? A stento si riesce a leggere un libro. Figuriamoci lavorare. E poi come si fa a lavorare mentre di fronte c’è un panorama splendido e decine di ragazze in bikini?

Molto semplicemente non è pratico, la maggioranza delle persone che lavora online continua a preferire la vita in una metropoli, magari attrezzata ed efficiente come una capitale o una qualsiasi città europea.

Per questo motivo molte persone che scelgono di trasferire la propria residenza al fine di salvare i propri guadagni dalle tasse italiane, scelgono come destinazione un Paese europeo. Bisogna dire che l’Europa offre numerose opportunità per applicare un intelligente pianificazione fiscale.

Anche all’interno della stessa Unione Europea ci sono numerose opportunità per salvaguardare il proprio patrimonio.

Ci sono i ministati del centro europa (Svizzera, Liechtenstein, Andorra, Lussemburgo) oppure gli stati come Danimarca, Olanda e Inghilterra che offrono buone condizioni fiscali e al contempo numerosi trattati sulle doppie imposizioni.

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Ci sono i paesi dell’est che hanno tasse sul reddito tra il 10% e il 15%. Poi ci sono gli staterelli del mediterraneo come Gibilterra, Cipro e Malta che offrono condizioni altrettanto vantaggiose a chi trasferisce la propria residenza.

In realtà non esiste un Paese più vantaggioso di un altro. Tutto dipende dalle tue necessità e dal tipo di impresa che possiedi. Se hai una piccola impresa online che non richiede sedi fisiche, ti basta andare in un Paese con bassa imposizione sul reddito e sulla società (Malta o Bulgaria ad esempio). Se, invece, hai un’impresa più complessa, conviene allora che ti rechi in Paesi con imposte più alte ma che ti permettono di ridurre comunque i costi di tassazione.

Inoltre, la tua fortuna è che la maggioranza di questi Paesi è già membro dell’Unione Europea, per cui non hai bisogno di permessi per recarti e per restarci.

E’ senza dubbio un’ottima opportunità per un italiano che lavora e guadagna attraverso il web.

Spesso molte persone mi chiedono che reddito è sufficiente avere per trasferirsi. La risposta è che non è necessaria una soglia di reddito minima. Chiunque può farlo.

Il mio consiglio è che se hai ancora un reddito non troppo elevato puoi recarti in un Paese in cui il costo della vita sia basso come la Bulgaria o Malta. In tal caso risparmi sulle tasse e hai un basso costo dei prodotti al consumo.

Alcuni Paesi Europei che Offrono Agevolazioni Fiscali

Facciamo adesso una panoramica di alcuni paesi europei che offrono buone condizioni per il trasferimento di residenza e l’incorporamento della propria azienda.

Andorra

Andorra è una meta molto interessante per chi non vuole allontanarsi dall’Europa. Non esiste la tassa di successione e, dal gennaio 2015, è stata introdotta una tassa sul reddito che può raggiungere al massimo il 10%.

Esiste però un’imposta sulle plusvalenze (i cosiddetti “capital gain”) (15%) delle proprietà situate in territorio andorriano ridotta di 1% per ogni anno di residenza (quindi decrescente, fino a ridursi allo zero per cento, naturalmente, dopo aver maturato 15 anni di residenza).

Le imprese sono soggette ad una tassa del 10% (le cosiddette “corporate tax”). I dividendi e gli interessi sono soggetti parimenti ad una ritenuta del 10% in caso di corresponsione a terzi.

Il problema di Andorra – come quello di tutti i Paradisi Fiscali “Tradizionali” – è il costo delle abitazioni. Ma non è eccessivamente alto se comparato con quelle di Monaco, ad esempio.

Invece, per ottenere la residenza permanente bisogna pagare 50.000 € al governo e 10.000 € supplementari per ogni familiare. Questa cifrà verrà restituita se si lascia il Paese. Comodo no?

E’ necessario, inoltre, dimostrare di avere in una banca andorriana 33.000 € più 10.000 € per ogni membro supplementare.

Infine, bisogna investire 400.000 € nell’economia andorriana.

 

Cipro

Il principale punto di forza di Cipro è l’avere 45 trattati sulle doppie imposizioni con altrettanti Paesi europei (Italia inclusa). Inoltre, Cipro è sulla white list dell’OCSE, quindi non è penalizzata in nulla (es. deducibilità dei costi, tassazione dei dividendi in caso di distribuzione, ecc.).

La tassa sul reddito delle persone fisiche (omologo della nostra Irpef) è pari a, udite udite, “zero” se si guadagna meno di 19.500 €, fino a salire progressivamente al 35% se si guadagna più di 60.000 €. Le imprese, invece, scontano il 12,5% di tasse (in Italia si paga il 27,5%).

 

Gibilterra

E’ un territorio dipendente dal Regno Unito, ma auto-governato.

Non c’è IVA, non esiste la tassa sui capital gain e nemmeno la tassa sulle successioni, ma l’imposta sul reddito delle persone fisiche molto elevata (40%).

Però, esiste un modo per evitare di pagare il 40%; infatti, a determinate condizioni, è possibile optare per l’ “High Net Worth Individual status” (HNWI) il quale consente di pagare solo 22.000 £ sterline sui redditi non prodotti a Gibilterra e non trasferiti dall’estero all’interno del Paese. Invece, detto in soldoni, se trasferisci su un conto corrente di Gibilterra i tuoi soldi, allora paghi le tasse solo sulle prime 80.000 £ sterline con un massimo di tassazione che non può superare le 29.080 £ sterline.

Per essere accettati come “HNWI”:

– bisogna possedere almeno £2 milioni

– è necessario possedere (oppure prendere in locazione) un’abitazione

– non devi aver risieduto a Gibilterra negli 5 anni precedenti

– non puoi avere un business che ha sede a Gibilterra e

– infine, devi avere un’assicurazione sanitaria privata a Gibilterra.

 

Malta

Malta ha un’imposta sul reddito delle persone fisiche molto elevata (35%), ma ha un tipo di tassazione fondato sul principio di territorialità.

La tassazione delle persone fisiche dipende dal luogo dove hanno fissato la propria residenza ordinaria o il proprio domicilio. Infatti l’Income Tax Act distingue le seguenti fattispecie:

  1. persone fisiche con domicilio e residenza ordinaria a Malta: sono tenute a pagare l’imposta sul reddito ovunque prodotto, secondo il principio del world wide income;
  1. persone fisiche che disgiuntamente risiedono o sono residenti a Malta: sono soggetti a tassazione sui redditi prodotti a Malta, su quelli generati all’estero ma ricevuti a Malta e sul capital gain generato a Malta.

Inoltre, Malta gode di un alto numero di Trattati sulle doppie imposizioni con numerosi Paesi europei.

Interessante è, inoltre, il sistema di imposizione sui redditi di impresa anche se piuttosto complesso.

Ufficialmente ogni impresa paga il 35% di imposte, ma, grazie ad un complesso sistema di detrazioni fiscali si può arrivare a pagare solo il 5%. Anche questo è un forte incentivo a trasferirsi a Malta.

Questi sono solo alcuni dei Paesi europei che offrono incentivi e agevolazioni fiscali di cui un lavoratore del web può avvantaggiarsi se lo desidera.

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Luca Taglialatela

Dottore commercialista e tributarista internazionale, creatore di Trasferimento Sicuro, il primo blog dedicato ai trasferimenti di residenza fiscale dall’Italia verso l’estero e Tax Planning Internazionale, il primo blog che insegna agli imprenditori come risparmiare fiscalmente sull’attività della propria azienda grazie al tax planning internazionale.

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