In questo report scoprirai che trasferire la residenza in un paradiso fiscale ti permetterà non solo di risparmiare una montagna di soldi, ma anche di cominciare veramente a vivere una vita degna di essere definita tale.
Mentre i tuoi colleghi e i tuoi amici imprenditori e professionisti che lavorano in Italia sono strozzati dalle tasse tu potresti dare un taglio definitivo a questa esistenza mediocre e smetterla di dare tutto il tuo reddito/utile allo Stato italiano che fondamentalmente lo usa per pagare i suoi debiti, ingozzare i corrotti e permettere ai politici di azzuffarsi in allegria.
Tutto questo lo Stato italiano è libero di farlo, ma senza i tuoi soldi, possibilmente!
Se sei qui è perché probabilmente hai avviato tra migliaia di fatiche una piccola attività che ti rende bene. Negli anni hai cominciato a fatturare cifre sempre più importanti e interessanti. Magari non sei un milionario, non ancora, ma già puoi ritenerti una persona “arrivata”.
Sei bravo in quello che fai, fai un buon prodotto, fai un buon marketing, hai un parco clienti generoso e nuovi clienti che arrivano. Certo le difficoltà non mancano, ma la voglia di crescere è tanta.
Ma c’è una macchia che ti rende la vita realmente complicata. E’ quella maledetta tassazione fiscale effettiva del 52% che ti impedisce di crescere veramente.
Che effetto fa vivere in un paese dove la metà di quello che guadagni va a finire nell’immondizia? Sappiamo entrambi che è nell’immondizia che va a finire poiché i servizi pubblici sono ultra scadenti.
Non solo hai dovuto mettere in piedi un’azienda da zero e costruire tutto senza l’aiuto di nessuno (lo Stato era presente solo per renderti le cose più complicate), ma in più devi anche pagare le tasse ad uno Stato che ti ha ostacolato in tutti i modi.
Sappiamo entrambi che è così. Nessuno ti ha aiutato a costruire la tua impresa e adesso dovresti pagare le tasse ad uno Stato governato da incapaci che si azzuffano e che non ne capiscono nulla di come funzionano le cose realmente?
Senza contare il rischio di default dell’Italia che si ripresenta ciclicamente ogni 2-3 anni con conseguente prelevo forzato sui conti correnti, aumento dell’IVA e invenzione di nuovi dazi.
Non solo aumentano le tasse, ma ogni tanto qualche governante decide anche di alleggerirti il conto in banca dalla sera alla mattina, come è già successo in passato.
Non era meglio nascere in Corea del Nord a questo punto?
L’unica soluzione per prosperare è il trasferimento in un paradiso fiscale o in un paese a bassa tassazione
L’unica vera soluzione per te è quella di trasferirti a certe condizioni in un paradiso fiscale che ti permetta di pagare 10% o addirittura meno di tasse e poterti dedicare al tuo business e ai tuoi hobby in totale tranquillità.
Il Paradiso Fiscale è semplicemente un paese, come ce ne sono tanti, che ha un sistema di tassazione più basso o addirittura inesistente. Per potere essere soggetti al regime di tassazione di un paradiso fiscale bisogna trasferire la propria azienda e/o la propria residenza. In questo modo si è semplicemente soggetti alle leggi di un altro Stato.
Tutto legale!
Ovviamente, nella pratica, il processo è più complicato di come descritto sopra, infatti lo Stato (l’Italia in questo caso) da cui provieni non ti lascia andare facilmente. Ma non è illegale, è semplicemente burocraticamente complesso. Con l’aiuto di uno specialista si può trasferire la residenza in poco tempo.
Il Paradiso Fiscale non solo ti consentirebbe di non dover più dilapidare il tuo patrimonio in inutili tasse ma ti offre un’alternativa di vita assolutamente invidiabile. Infatti alcuni tra i più famosi paradisi fiscali si trovano proprio in zone paradisiache come Caraibi, Tropici o nel Pacifico.
Inoltre ci sono centinaia di tipologie differenti di paradisi fiscali, per ogni esigenza. Ci sono paradisi fiscali e combinazioni fiscali per ogni area geografica (Europa, Africa, Asia e Americhe). Quindi puoi effettuare il trasferimento nell’area dove passi più tempo o dove preferisci passare più tempo.
Puoi effettuare il trasferimento in paesi industrializzati come Hong Kong e Singapore, in paradisi caraibici (es. Saint Kitts and Nevis) oppure in vere e proprie nazioni (Malaysia, Uruguay….). Puoi restare in Europa (es. Svizzera) oppure puoi recarti in un paese di cultura mediterranea come Malta.
Puoi anche restare nell’ambito dell’Unione Europea e godere di un regime di tassazione agevolata assolutamente legale.
Le possibilità sono numerose, bisogna solamente essere in grado di muoversi con intelligenza.
Una cosa però deve essere chiara: Molte persone usano i Paradisi Fiscali per frodare le autorità fiscali del proprio Paese di residenza. Questo non solo è illegale, ma è anche da stupidi. Perché le attività di intelligence della Finanza dei vari Paesi del mondo sono notevoli e avanzate e queste persone (questione morale a parte), con ogni probabilità, se non si vedranno appioppare sanzioni da capogiro è probabile che rischino di finire in galera per il resto dei loro giorni.
Sarebbe però altrettanto da stupidi non approfittare di tutte le leve e le opportunità assolutamente legali in giro per il mondo che ti consentono di massimizzare il tuo benessere finanziario.
Le 3 tipologie di Paradiso Fiscale
Sappi però che non basta trasferirsi, zaino in spalla, in un altro paese e il gioco è fatto.
Bisogna conoscere le diverse legislazioni, le differenti procedure burocratiche e anche le diverse tipologie di paradisi fiscali. Se non hai queste informazioni rischi seriamente di farti del male.
Un paradiso fiscale può essere molto utile per una certa tipologia di attività, ma può rivelarsi un incubo per altre attività. Bisogna sapersi muovere con disinvoltura altrimenti si rischia di passare dalla padella alla brace.
Cominciamo con il dire che esistono tre tipologie di paradisi fiscali:
1) Paradisi Fiscali a Zero Tasse
Sono quei paesi che non hanno le tre principali tasse dirette:
- imposte sul reddito personale e sulle società,
- tassa sui capitali,
- tassa sulle successioni.
I paradisi fiscali “tout court” non hanno questo tipo di imposte. Sono spesso paesi paradisiaci dove si possono anche passare le vacanze.
Tra questi si contano Isole Cayman, Saint Kitts and Nevis, Dubai, Monaco, Bahamas, Bermuda, Vanuatu, Isole Turks e Caicos e Anguilla.
A dire il vero questi cd. paradisi fiscali non sono i miei preferiti per due motivi: perché molti di questi sono sulle black list dei paesi occidentali, hanno pochi trattati sulle doppie imposizioni e hanno altri tipi di imposte (importazioni, Sales Tax o IVA…)
2) Paradisi Fiscali con zero tasse sui proventi ottenuti all’estero
Questo è il mio gruppo di paesi preferito perché con una intelligente pianificazione fiscale si possono pagare zero tasse e al contempo vivere in paesi con un apparato burocratico esistente e a volte anche molto efficiente. Inoltre alcuni di questi paesi hanno anche una buona rete di trattati sulla doppia tassazione. Perfetto per imprese più articolate.
Questi paesi hanno internamente un tipo di tassazione molto simile all’Italia. A volte anche con un’imposizione fiscale molto alta, ma non applicano tali tasse ai redditi prodotti all’estero. Questo vuol dire che un’impresa con sede a Panama che vende in Francia non paga le tasse a Panama.
Anche in questo caso la realtà è molto più complicata e bisogna entrare nel dettaglio di ogni singolo paese. In tal caso è veramente necessario il supporto di un esperto.
Inoltre c’è da dire che alcuni di questi paesi (es. Tailandia o Malta) ti tassano sui capitali importati entro i confini dello Stato. Questo vuol dire che se anche i tuoi profitti sono all’estero, comunque vengono tassati. In casi del genere bisogna, quindi, ricorrere ad altre strategie di pianificazione fiscale.
Si contano paesi come: Hong Kong, Singapore, Panama, Costa Rica, Paraguay, Tailandia, Uruguay, Belize, ecc..
3) Paesi a bassa imposizione fiscale
Infine ci sono i paesi a bassa imposizione fiscale che tassano i residenti su base “worldwide”, ovvero pagano le tasse su qualsiasi tipo di profitto, sia quelli fatti entro i confini dello Stato che quelli fatti in altri paesi.
E allora perché vengono considerati Paradisi Fiscali?
Questi paesi spesso offrono diversi vantaggi quali una buona rete di trattati sulla doppia imposizione e una buona integrazione nel consesso internazionale.
Ecco perché multinazionali come Facebook e Google hanno le loro sedi in Irlanda e non presso le isole Cook.
Questo significa che se la tua azienda ha delle filiali estere puoi avvalerti di questi trattati e non dover pagare le tasse in due paesi contemporaneamente. Questa questione però è molto complessa e richiede il supporto di più specialisti.
In generale il mio consiglio è di scegliere questo ultimo gruppo di paesi solo se si rappresenta una realtà importante e in espansione. Se sei un piccolo imprenditore o un professionista probabilmente sei più interessato ai primi due gruppi di paradisi fiscali.
In questo ultimo gruppo si contano paesi come: Cipro, Austria, Inghilterra, Svizzera, Olanda, ecc.