In questo report ti svelo qual è la Verità dietro l’accordo Di Google con il Fisco italiano e perché Ti dovresti preoccupare … invece di gioirne come un ottuso. E soprattutto ti spiego perché, se sei un professionista, un imprenditore o anche solo un nomade del web faresti bene a fartela addosso … ]
Lo so che ti sembra una bella notizia. Google pagherà molte più tasse in Italia e dietro di lui gli altri giganti del web. Più soldi per i politic … ehm volevo dire più soldi per i servizi pubblici, chiaro, tutto bellissimo!
Ma adesso ti spiego perché non è una bella notizia per un cavolo e perché se lavori, anche solo parzialmente sul web, dovresti farti il segno della croce, soprattutto se l’unico tuo mercato di riferimento è quello italiano.
E questo a prescindere se tu ti sia trasferito o vivi ancora in Italia!
Ma partiamo dall’inizio. Cito testuale IlSole24Ore di oggi 5 maggio 2017: “È un fiume di denaro, quasi un miliardo di euro, quello che dalle web companies sta per finire nelle casse del Fisco italiano. L’accordo firmato ieri da Google con l’agenzia delle Entrate per 306 milioni di euro è il più recente in ordine di tempo ma non sarà l’ultimo.
In lista d’attesa c’è Amazon, il colosso delle vendite online fondato da Jeff Bezos, al quale poche settimane fa la Guardia di Finanza di Milano ha contestato una mancata dichiarazione d’imposte per 130 milioni di euro.
E nell’elenco c’è anche il social network di Mark Zuckerberg, Facebook, sul quale sono in corso gli accertamenti delle Fiamme Gialle ma non ancora una quantificazione del conto da saldare (…)”.
E “la lira s’impenna” verrebbe da dire, no?
Dunque Google verserà al fisco italiano 306 milioni di euro grazie ad un accordo raggiunto con l’Agenzia delle Entrate. Devi sapere che alcuni mesi fa la Procura di Milano aveva chiuso un’inchiesta per presunta evasione fiscale a carico di alcuni manager del gigante di Internet, che, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto una stabile organizzazione occulta in Italia.
«Google e l’Agenzia delle Entrate hanno raggiunto un accordo per risolvere senza controversie le potenziali controversie relative alle indagini fiscali relative al periodo tra il 2002 e il 2015», ha spiegato un portavoce di Google.
«In aggiunta alle tasse già pagate in Italia per quegli anni, Google pagherà altri 306 milioni di euro. Di questi, oltre 303 milioni sono attribuiti a Google Italy e meno di 3 milioni a Google Ireland» ha specificato, sottolineando che «Google conferma il suo impegno nei confronti dell’Italia e continuerà a lavorare per contribuire a far crescere l’ecosistema online del Paese».
Ora, al di là delle buone intenzioni di Google e delle sue doti diplomatiche, proprie di ogni grande capitalista che si rispetti, la riflessioni che voglio fare oggi è un’altra.
Rifletti un attimo.
Che cosa fa Google (basato negli USA) sotto il profilo fiscale e societario che non vorresti fare anche tu? Che cosa fa che l’ha reso così dannatamente inattaccabile (almeno fino ad ora) e schifosamente ricco?
Troppo difficile?
Te lo dico io allora: Google e compagnia bella “VANNO OFFSHORE”. Aggrediscono cioè mercati (per loro) esteri per il tramite di veicoli societari offshore (es. partnership, llp, IP companies, ecc. ecc.) e non tramite società americane (o almeno non solo).
Adesso dimmi una cosa, non è esattamente quello che fai o che vorresti fare anche tu?
Non mi dire che non hai pensato ad aprire una ltd in UK o una s.o.o. in Slovenia? Magari (solo) per pagare meno tasse (se il tuo consulente è un perfetto idiota che non capisce nulla di fiscalità) oppure nell’ottica di una strategia di pianificazione fiscale e commerciale credibile e intelligente (cosa su cui pochi sono in grado di consigliarti).
Ancora non mi segui?
Provo a spiegartelo meglio.
La leva che ha utilizzato Google (e Amazon e Facebook) negli anni è stata molto semplice di per sé: evitare una presenza tassabile (fisica) nei paesi in cui hanno un mercato (come l’Italia).
Questo ha fatto sì che addirittura l’OCSE muovesse il culo per introdurre nuove leggi e principi di tassazione internazionale che andassero a colpire chi, come i giganti del web, vende servizi dematerializzati e che in quanto tali non necessitano delle strutture fisiche di una volta (es. i classici uffici, capannoni, stabilimenti, ecc.).
Adesso hai capito qual è il problema? No?
Te lo dico chiaro chiaro e poi non dirmi che parlo legalese:
TU pure FAI LA STESSA COSA!
Tu vendi i tuoi servizi e prodotti online. Poi magari li vendi solo in Italia (ed è ancora peggio), oppure in tutta Europa, o in tutto il mondo. Poi magari ti sei spostato a vivere in Tailandia o sull’isola di Mann e credi che queste cose non ti riguardano.
Non è così.
Il Sistema di tassazione sta cambiando su scala mondiale ed ad una velocità impressionante. Se non te ne sei accorto si sta ormai arrivando a tassare i servizi dove sono consumati … questo è il motivo per cui hai poco da gioire se Google paga le tasse in Italia … il prossimo potresti essere tu, anche se sei un nomade digitale e apri il pc dalla Tailandia.
Se ancora non ti è chiaro sappi solo che SEI IN GUERRA. In guerra con tutte le fiscalità del mondo … non mi credi?
Ma secondo te, se Google, Amazon e Facebook avessero potuto … avrebbero pagato davvero ??? Operazione diplomatica … maddai … non dirmi che credi alle favole …
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Che cosa puoi fare tu per “andare offshore” senza farti male? Intanto affidarti a chi con l’offshore ci lavora davvero in tutto il mondo per piccoli e grossi gruppi societari. Mi pare un’ottima partenza non trovi?