In questo report ti spiego come fare a gestire la tassazione dei management fee (costi di gestione) e tutte quelle spese che la tua capogruppo sostiene per fornire servizi alle sue società controllate in tutto il mondo. Inoltre vedremo a cosa devi fare assolutamente attenzione se non vuoi avere problemi con il fisco.
Questa volta affronterò la questione da un punto di vista italiano in quanto buona parte della mia clientela ha la società capogruppo all’estero e le società controllate in Italia, ma sappi che, in ogni caso, i principi generali che ti andrò a spiegare sono generalmente applicabili anche nelle legislazioni tributarie di numerosi altri paesi.
Ovviamente la premessa è sempre la medesima: devi passare da un tributarista esperto che sovrintenda le società del gruppo e capisca qual è esattamente la struttura con cui operi sui mercati italiani ed esteri o quella con la quale vorresti operare.
Mi raccomando, per un’operazione del genere è necessario rivolgersi ad esperti di fiscalità internazionale ma, nel tuo caso (se la capogruppo è italiana) soprattutto esperti di fiscalità italiana. La tassazione dei management fee e la loro gestione è una cosa assolutamente seria, da non prendere sottogamba.
Per intenderci, un fiscalista inglese, anche se parla italiano, è da evitare, primo perché probabilmente non ha mai avuto a che fare direttamente ed in prima persona con la tassazione italiana e la Guardia di Finanza (e, credimi, dalla teoria alla pratica ci passa un mare), secondo perché tenderà sempre a suggerirti soluzioni per te “rischiose” in quanto lui non può (e non gli interessa) davvero capire il sostrato culturale ed economico nel quale ti muovi.
Ma torniamo alle spese di regia o “management fee” (costi di gestione).
La Tassazione dei Management Fee (costi di gestione): Cosa Sono e Perché Sono Così Importanti Per la Sopravvivenza del Tuo Gruppo
In linea generale le management fee (in italiano “spese di regia”) sono le spese di “direzione e generali di amministrazione” che nei gruppi societari è molto frequente siano sostenute dalla società capogruppo che, nella maggior parte dei casi, svolge la funzione di holding. Le società capogruppo sono infatti quelle dove di solito sono allocate:
- sia le risorse tecniche e di personale adatte a prestare servizi di vario genere a supporto ed a favore delle imprese appartenenti al gruppo;
- sia le risorse economiche per la gestione dei servizi.
La società capogruppo, oltre alla tassazione, sostiene quindi una serie di spese ad esempio per conseguire economie di scala, oppure al fine di coordinare in modo efficiente le attività delle singole imprese, o ancora per garantire alle imprese del gruppo l’erogazione continuata di servizi. Il tutto quindi per minimizzare le spese accentrandole in unico “centro di servizi” ed evitare inoltre inefficienze e disfunzioni che intoppino la catena dei servizi che arrivano direttamente sul mercato dei consumatori finali.
Di fatto, quanto sto per rivelarti, si applica non solo alle spese di regia appena descritte, ma alla generalità dei riaddebiti per servizi intercompany accentrati. Penso cioè a tutti quei servizi che in un gruppo di solito sono svolti a livello di capogruppo, dove si trova cioè il quartier generale ed il centro di direzione di tutta la giostra:
- servizi di IT,
- risorse umane
- controllo di gestione
- gestione della tesoreria
- gestione dei rischi
- marketing globale
- Tax management, ecc, ecc.
Di solito, infatti, la capogruppo sostiene queste tipologie di spese per tutte le altre società del gruppo e, generalmente una o due volte l’anno, provvede a riaddebitare a queste ultime le spese sostenute a loro favore pro-quota. Ora. può sembrarti forse un problema banale e di facile soluzione ma, sulle spese di regia, esiste un quantitativo di giurisprudenza (ossia di sentenze di giudici frutto di quindi di infiniti contenziosi e cause tributarie) da fare accapponare la pelle.
Vedi, devi sapere che il fisco italiano tenterà sempre di contestarti tutte le spese che deduci dicendoti che non sono “inerenti’ al tuo business ad esempio oppure che non sono “congrue” (sono cioè troppe rispetto a quello che avresti dovuto spendere in relazione al tuo business) oppure ancora contestandoti che quanto ti sei fatto restituire dalle tue consociate è un valore non linea con il mercato.
Conseguenze sulla tassazione? Sanzioni a pioggia!
Il Problema: A Cosa Devi Fare Assolutamente Attenzione Se Non Vuoi Avere Problemi Con il Fisco Quando Sostieni Spese di Regia e Riaddebiti Intercompany
Il problema di fondo è che quando il Fisco viene a bussare alla tua porta per contestarti la deducibilità di queste spese lo fa sulla base di valutazioni puramente discrezionali il più delle volte. E, credimi, controbattere un’afferrmazione puramente discrezionale è davvero tosta. È tosta perché mettere in dubbio e confutare la parola del fisco davanti a un giudice tributario che guarda la tua macchina capitalista fare soldi a palate … bè puoi immaginare da solo a chi crederà il giudice alla fine no … ?
Il punto è che non esiste una norma che ti dica esattamente cosa devi fare per dedurre tutte gli addebiti che le tue consociate italiane ricevono da entità correlate estere, o meglio, non c’è nessuna norma che ti dica esattamente quali sono le “prove” da produrre a riguardo.
Ed è questo quello su cui fa leva l’Amministrazione finanziaria, il fatto che i contribuenti si trovano innanzi a infinite difficoltà soprattutto per quanto riguarda la documentazione necessaria a soddisfare al 100% il cosiddetto “onere della prova” che grava su di loro (tradotto: sono cazzi tuoi!).
Infatti – e forse non lo sai perché ti sei rivolto a un consulente estero che di italiano parla solo la lingua – spetta al contribuente (e cioé a te) fornire tutti gli elementi necessari a supportare:
- la deducibilità dei costi sostenuti per ottenere i servizi prestati dalla tua capogruppo estera,
- l’effettiva utilità di questi costi,
- anche se a tali costi non corrispondono direttamente ricavi in senso stretto (vedi Cassazione n. 10662/2000; n. 11648/2000; n. 11770/00; n. 1133/2001).
La Soluzione per i Management fee
Vado subito al dunque, non voglio farti perdere tempo.
Da un punto di vista sostanziale, devi fare attenzione alle seguenti cose:
- riguardo alle funzioni strategiche svolte dalla capogruppo (es. Marketing, amministrazione) devi poter dimostrare che i rappresentanti della società estera capogruppo hanno partecipato alle riunioni degli organi direttivi e consultivi dell’impresa italiana (e quindi hanno maturato il diritto ad essere rimborsati per il loro tempo, i loro spostamenti, ecc.)
- devi poter dimostrare che i servizi resi dalla capogruppo estera non sono una duplicazione delle attività già svolte internamente dalla tua consociata italiana. Deve trattarsi di servizi per quali ad esempio tu non hai personale dedicato in Italia (es. Marketing, Comunicazione, ecc.);
- devi poter dimostrare che presso l’impresa italiana che riceve i servizi dalla casa madre non esistono risorse gia’ di per se’ in grado di svolgere le medesime attività;
- i costi addebitati dalla capogruppo devono aver fornito alla tua impresa italiana una utilità ed un beneficio economico reale e devono essere stati sostenuti in linea con i normali prezzi di mercato (es. per una consulenza legale, la capogruppo non può addebitarti una cifra che e’ il doppio di quella generalmente praticata da un legale italiano per risolvere il medesimo problema);
Da un punto di vista formale devi fare attenzione ai contratti: per ogni servizio (management fee) o per ogni tipologia di servizi e’ bene che tu abbia un contratto scritto come si deve e che attesti in pratica modalità, tempistica, interesse e valore economico dei servizi ricevuti: solo cosi’ sarai blindato.
In particolare, saà’ bene che quando gli organi accertatori verranno a bussare alla tua porta, tu abbia con te i seguenti documenti:
- Contratti sottoscritti in data antecedente la prestazione dei servizi infragruppo
- Contratti che dettaglino puntualmente i servizi da rendere
- Determinazione del corrispettivo contrattuale secondo criteri non arbitrari ed approssimativi
- l’organigramma del gruppo dal quale risulti chiaramente l’assenza di una duplicazione dei costi e l’assenza di addebiti di costi espressione delle funzioni di shareholder
- Documentazione attestante i continui rapporti intercorsi tra le società del gruppo
- Reports periodici che dettaglino i servizi prestati e i criteri di ripartizione di costi comuni
- Corretta contabilizzazione e fatturazione degli addebiti intercompany
- Attestazione di società di revisione a supporto dei rapporti infragruppo
Se stai pianificando di espandere il tuo business sui mercati esteri o se già lo fai ma hai della tassazione dei management fee passa da me, non hai nemmeno idea del lecito risparmio fiscale a cui stai rinunciando in questo momento!