Trasferirsi in Inghilterra: attento alla trappola!

18 Gennaio 2016
In questo report scoprirai che trasferirsi in Inghilterra può essere una buona idea a patto che non scivoli in una delle buche disseminate lungo tutto il percorso che ti faranno sicuramente fallire...e anche questa volta, non sto scherzando.

trasferirsi in inghilterra

Possiamo dire con assoluta serenità e serietà che l’Inghilterra è uno dei centri più importanti per le attività di pianificazione fiscale internazionale.

Questo perché:

  • Ha probabilmente il sistema finanziario e bancario più qualificato ed efficiente del mondo
  • Il Commonwealth permette a numerosi paradisi fiscali di avere accesso al sistema bancario inglese (e quindi a quello internazionale) e viceversa

Questo vuol dire che trasferirsi in Inghilterra potenzialmente può offrire vantaggi incredibili a patto che tu non cada nelle buche disseminate lungo tutto il percorso (che sono tante).

Cominciamo con il dire che questa condizione privilegiata attira anche numerosi organizzazioni che riciclano denaro sporco. La procedura è più o meno la seguente: queste organizzazioni aprono, per esempio, una società di bandiera a Saint Kitts and Nevis. Poiché Saint Kitts and Nevis è membro della Commonwealth le sue società hanno accesso privilegiato presso gli istituti di credito britannici.

Questo fa si che molti Paradisi Fiscali ed ex colonie britanniche godano di un trattamento di favore e possano accedere al sistema bancario occidentale nonostante i tentativi dell’OCSE di combattere i fenomeni di evasione fiscale e riciclaggio di denaro.

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Quindi l’Inghilterra svolge un ruolo molto ambiguo poiché grazie a questa sua situazione offre servizi fiscali, finanziari e bancari a società e stati cd. black list.

Tutto questo non e’ certo un segreto. I giornali ne parlano da sempre. E gli scandali finanziari sono stati numerosi nel corso del tempo.

Ad ogni modo, come ho già scritto, vista questa condizione, unica del sistema inglese, ci si può rendere conto da soli perché tutti i grossi gruppi passino da Londra per la pianificazione fiscale delle proprie attività.

Ma attenzione, il sistema fiscale inglese è uno dei più antichi del mondo, e per questo motivo, anche uno dei più imitati dagli altri Paesi nel corso del tempo e, soprattutto, uno dei più complessi ed intricati.

Trasferimento in UK: i vantaggi per il contribuente medio

Anche il piccolo contribuente, che non vuole nascondere i propri patrimoni e non vuole violare alcuna legge, può usufruire di alcuni istituti creati appositamente per lui dall’ordinamento britannico. Trasferirsi in Inghilterra è possibile!

Il diritto britannico, per venirgli incontro, ha creato un regime fiscale unico diverso dagli altri paesi di common law. Si chiama regime “resident but not domiciled” (residente ma non domiciliato).

Vediamo di capire bene in cosa consiste questo regime particolare.

Per poterlo comprendere dobbiamo analizzare i due concetti base che ci permettono di stabilire dove un individuo paga le tasse. Cerchiamo di capire cosa sono quindi la residenza e il domicilio.

Il concetto di residenza

Detto in parole povere la residenza è il luogo dove hai stabilito la tua abitazione e ci resti per una buona parte dell’anno. E’ di fatto la dimora abituale. Per rendere bene l’idea, il residente è colui che vuole trasferirsi in Inghilterra e lo fa effettivamente. Per cui va a fare la spesa in Inghilterra, tendenzialmente ha una casa in Inghilterra e si trattiene in Inghilterra per buona parte dell’anno.

Ripetiamolo: la residenza è il luogo dove abiti materialmente

Se sei residente in un posto tendenzialmente sei obbligato a pagarci le tasse.

Il concetto di domicilio

Il domicilio è un concetto diverso e molto più sfumato per certi versi. Ha a che fare con l’insieme degli interessi che hai in un paese. Laddove sono situati i tuoi interessi principali è presente anche il tuo domicilio. E’ una specie di filo invisibile che ti lega ad un posto.

Hai un lavoro in Inghilterra, hai famiglia in inghilterra, sei candidato come consigliere muncipale della tua città in Inghilterra? In pratica se hai reso l’Inghilterra il centro dei tuoi interessi principali (famiglia, affari, lavoro) ti viene attribuito il domicilio in Inghilterra.

Questa è ad esempio la condizione in cui si trovano i cittadini inglesi che sono nati in Inghilterra, lavorano in Inghilterra e svolgono la loro vita ordinaria in Inghilterra. Costoro hanno la residenza e il domicilio in Inghilterra. Questa condizione nel diritto inglese viene chiamata ordinary residence.

Se rientri nella categoria del residente ordinario (ordinary residence) non godi di nessun regime fiscale agevolato e paghi le imposte sul reddito personale come qualsiasi altro cittadino inglese, ovvero tra il 20% e il 45%. Inoltre paghi le tasse su tutti i redditi, sia quelli generati in Inghilterra che quelli generati all’estero. Non c’è alcuna differenza tra redditi prodotti all’estero e redditi prodotti in territorio inglese.

In questo caso ti rendi conto che trasferirsi in Inghilterra non sempre conviene!

Il concetto di Resident but not domiciled

Le cose cambiano se invece sei un residente non domiciliato.

Ora, in Inghilterra, esistono ben tre tipi di domicilio:

  • di origine (“domicile of origin”)
  • di scelta (“domicile of choice”)
  • presunto ai fini delle imposte sulle donazioni (“Deemed domicile for inheritance tax purposes only”)

Ancora una volta, se hai a che fare con il regime fiscale inglese, un consulente preparato rappresenta un passaggio obbligato per non sbagliare e rischiare di fallire fin da subito.

Ma torniamo al concetto di residente non domiciliato.

Quest’ultimo ha deciso di trasferirsi in Inghilterra e vive materialmente in loco, ma non ha il domicilio in tale paese. Secondo il diritto inglese questa persona ha la possibilità di pagare le tasse solo sui redditi generati all’interno del territorio inglese.

Di conseguenza, il “resident but not domiciled” gode di un imposizione fiscale molto agevolata nella misura in cui abbia redditi di fonte non UK che deposita in istituti di credito all’estero. In pratica per avere diritto a questa condizione dovresti avere un conto bancario all’estero (es. Svizzera), e la residenza fiscale in Inghilterra.

Per fare un esempio, secondo il diritto inglese, se sei sottoposto a questo particolare regime e vendi una consulenza o un panettone a un residente italiano non paghi nessuna tassa al Fisco inglese (a determinate condizioni però perché questo regime ha molte sfumature che non sono universali e non valgono cioè per tutti e in tutti i casi).

Questa norma è stata realizzata proprio per incentivare l’immigrazione di persone che volevano godere di un regime fiscale agevolato. Si trattava di redditi che comunque non sarebbero mai stati tassati dal Regno Unito quindi non è considerata una perdita di gettito erariale per il governo inglese.

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Perché allora i cittadini inglesi non cercano di entrare tutti nel regime fiscale “resident but not domiciled”? Sarebbe un affare per loro…..

Ebbene, per un cittadino inglese sarebbe impossibile rinunciare al domicilio in Gran Bretagna in quanto ha famiglia e lavoro in Gran Bretagna. Inoltre la cittadinanza è, di per sè, un legame estremamente forte con il territorio che implica nella maggior parte dei casi anche il domicilio. Infine chi ha un’azienda in Gran Bretagna vende principalmente a residenti inglesi quindi non potrebbe approfittare di tale regime agevolato.

Ma trasferirsi in Inghilterra non è così semplice, andiamo avanti con la lettura!

Il Resident but non domiciled: uno sguardo più da vicino

Il resident non-UK domiciled può richiedere di applicare la cosiddetta “remittance basis of taxation”, tendenzialmente lo si fa in dichiarazione dei redditi.

Se lo fa, lo stesso puo’ richiedere:

  • di essere tassato solo sui redditi che derivano da attivita’ di business svolte in Inghilterra;
  • di essere tassato solo sugli investimenti finanziari effettuati in Inghilterra;
  • di essere tassato sui redditi derivanti da investimenti esteri solo se fatti rientrare in Inghilterra;
  • di essere tassato solo sui capital gain realizzati dalla cessione di asset situati in Inghilterra;
  • di essere tassato sui capital gain realizzati dalla cessione asset situati all’estero se il relativo fatturato e’ fatto rientrare in Inghilterra.

Più complicato il discorso per quanto riguarda le imposte di successione.

Ad ogni modo, senza complicarla troppo, attenendosi a quanto stabilito dalla normativa inglese, tu in quanto straniero, se aderisci a questo regime particolare pagheresti le tasse solo sui redditi prodotti in Gran Bretagna. Problema risolto?

Trasferirsi in Inghilterra ….. ma c’è un problema

Effettivamente c’è un problema perché abbiamo fatto i conti senza l’oste.

Le agenzie di riscossione imposte degli altri paesi non restano certamente a guardare i propri contribuenti volare via come mosche.

Chi lo ha detto che l’agenzia delle entrate italiane non possa continuare a chiederti di pagare le imposte in Italia? A quanto pare non basta trasferirsi in Inghilterra per essere esentato dalle imposte in Italia.

Facciamo un esempio concreto:

Un consulente italiano, es. Mario Rossi, con clientela italiana e residenza italiana decide di trasferirsi in Inghilterra per godere del regime di resident but not domiciled. Ebbene dopo essersi trasferito in Inghilterra ed aver passato 183 giorni in loco gli viene finalmente riconosciuta la residenza inglese. Rientra finalmente nel regime del resident but not domiciled.

Entusiasta fa la sua prima vendita in Italia sicuro di poter godere di questo nuovo regime fiscale.

Ma che succede?

Succede che il Fisco italiano non ha modificato le sue pretese nei suoi confronti in quanto il suo domicilio è ancora in Italia. Il nostro Mario Rossi, innervosito, risponde picche perchè adesso è residente in Gran Bretagna e non vuole più pagare le tasse in italia…. anche se il domicilio è ancora in Italia.

Ma il Fisco italiano non molla e il nostro Mario Rossi decide di rivolgersi ad un avvocato. L’avvocato gli dice che per capire chi ha ragione bisogna andare a leggere i trattati contro le doppie imposizioni che servono proprio a tutelare le persone dalle doppie imposizioni.

Tuttavia leggendo i trattati e il modo in cui sono stati, fino ad oggi, interpretati dalla giurisprudenza si nota una falla nella linea di difesa di Mario Rossi perché tali trattati non considerano come residente ai fini fiscali di un determinato Paese coloro che sono tenuti a pagare le imposte solo sui redditi generati in loco.

Le convenzioni Ocse cioè sembrano prevedere che il generale criterio di residenza non trovi applicazione con riguardo ai soggetti imponibili nel supposto stato di residenza (applicando i criteri generali) esclusivamente per redditi derivanti da fonti ivi situate.

Lo ripeto con altre parole per rendere più chiaro il concetto: il criterio di residenza, secondo le convenzioni contro le doppie imposizioni, sembrerebbe non applicarsi ai soggetti che pagano le tasse solo sui redditi provenienti da fonti ivi situate.

Quindi secondo i trattati contro le doppie imposizioni non si verificherebbe una condizione di doppia imposizione, in quanto tali soggetti non sono assoggettati ad alcuna imposizione secondo il regime del Resident but not domiciled.

Detta in termini ancora più semplici: se ti trasferisci in Inghilterra e adotti tale regime fiscale rischi di dover continuare a pagare le tasse in Italia.

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Non Rivolgerti a tuo Cugino per il Trasferimento di Residenza

Come hai potuto vedere trasferirsi in Inghilterra (o in qualsiasi altro paese) non è semplice e nasconde diverse insidie.

Se vuoi andare a vivere in Inghilterra per avviare una nuova attività o un business di qualsiasi tipo hai bisogno dell’aiuto di uno studio qualificato ed esperto in trasferimento di residenza all’estero. Se segui i consigli di tuo cugino rischi probabilmente di pagare le tasse in entrambi i paesi.

Se proprio sei affezionato a tuo cugino fagli fare il sito web della tua azienda, il logo o la pubblicità su Facebook. Ma qui si parla di imposte e quando si parla di tasse entra subito in campo Equitalia.

L’onorario è sicuramente più alto di quello del tuo commercialista di famiglia, ma una volta pagato ti sei messo a posto per sempre. Non è una spesa ricorrente o qualcosa che devi mettere a posto ogni anno.

Paghi una volta, ti viene detto ciò che devi fare e per il resto della tua vita paghi imposte bassissime.

Credo proprio che ne valga la pena.

Luca Taglialatela

Dottore commercialista e tributarista internazionale, creatore di Trasferimento Sicuro, il primo blog dedicato ai trasferimenti di residenza fiscale dall’Italia verso l’estero e Tax Planning Internazionale, il primo blog che insegna agli imprenditori come risparmiare fiscalmente sull’attività della propria azienda grazie al tax planning internazionale.

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