La Repubblica di Serbia è uno Stato indipendente dal 1991, e si trova nel centro della penisola balcanica, a sud-est rispetto all’Europa. La capitale è Belgrado, e dal 2006 la Serbia è diventata uno stato sovrano perché il Montenegro ha ottenuto l’indipendenza.
La Serbia fa parte dell’ONU dal 2000, e ha un PIL pro capite di 5309 dollari. La valuta è il dinaro serbo, che vale solo 1 centesimo di euro, e l’ora locale è la stessa dell’Italia. La Serbia ha aderito da anni agli accordi di Schengen, e quindi si può entrare e uscire liberamente senza bisogno di chiedere il visto. L’unica difficoltà davvero da considerare per gli italiani che vogliono vivere qui è il fatto che la lingua serba utilizza sia l’alfabeto latino, cioè quello come il nostro, che l’alfabeto cirillico. Può essere utile conoscere la lingua serba, ma nel per lavorare in Serbia è molto più utile utilizzare l’inglese.
La Serbia è uno stato dal passato molto difficile, come testimoniano le guerre che a lungo l’hanno flagellata, ma di recente è diventato un Paese in cui molti italiani hanno scelto di trasferirsi, perché gli affitti e il costo della vita sono molto convenienti, perché è un Paese in crescita, e perché Belgrado, in particolare, è un centro molto importante sia dal punto di vista culturale che economico. Belgrado in particolare è la città consigliata in cui trasferirsi perché il costo della vita è davvero molto basso, e ci sono molte occasioni sia per lavorare come dipendenti che per fare impresa.
Perché trasferirsi in Serbia?
Gli italiani in Serbia sono ben visti, perché l’Italia è considerata come un modello di stile, di educazione e di eleganza. La Serbia Inoltre si trova davvero in una posizione strategica in Europa, perché con poche ore di macchina si raggiungono Vienna, Budapest, Trieste ma perfino la Grecia. Il panorama musicale e culturale è molto ricco, la Serbia è un paese democratico e accogliente, è facile adattarsi.
Il costo della vita in Serbia
Di tutti i paesi europei, la Serbia è quello che ha il costo della vita più basso. In media, per 8 ore di stipendio di lavoro lo stipendio serbo è circa €400, per questo motivo anche chi decide di trasferirsi dopo la pensione in Serbia può vivere davvero bene. Ad esempio si possono comprare delle villette davvero carine fuori dal centro di Belgrado con soli €15000.
Rispetto all’Italia, la vita in Serbia costa in media 50% in meno. Gli affitti in Serbia sono molto bassi, basti pensare che l’affitto medio per un appartamento con tre camere da letto in centro a Belgrado non supera i €500. L’acquisto invece prevede un prezzo al metro quadro in centro di €1800. Le utenze per un appartamento intorno agli 80 metri quadrati che comprendono condizionamento, acqua, spazzatura, riscaldamento ed elettricità costano circa €130.
Fare la spesa in Serbia
Un pranzo per due persone in un ristorante di fascia media costa intorno ai €20, la birra locale da mezzo litro costa intorno a €1,30 mentre quella importata costa meno di €2.
È davvero conveniente fare la spesa in Serbia: il latte non arriva €1 al litro, così come un chilo di pane, mentre la carne locale costa meno di €5 al chilo. e anche la verdura locale a prezzi che non superano €1 al kg.
I trasporti hanno degli ottimi prezzi, infatti un biglietto di sola andata costa intorno ai €0,75 e il pass mensile €25. Il carburante costa €1,34 al litro e l’abbonamento mensile a Internet, come in molti altri paesi europei, non supera €20 al mese. La palestra ha un abbonamento mensile di €20 al mese, il cinema meno di €4. Per chi pensa di trasferirsi con i bambini, la scuola materna privata ha una retta di circa €200 al mese mentre la scuola privata prevede una retta annuale intorno ai €5500.
Lavorare in Serbia
Molte ricerche confermano che la Serbia è tra i 35 Paesi più attraenti al mondo per gli investimenti esteri. Tra i settori maggiormente in via di sviluppo in Serbia c’è quello dei servizi, e per questo motivo può essere molto conveniente trasferirsi qui. Gli studi ufficiali confermano che la Serbia è al momento il paese con l’indice di sviluppo economico e commerciale più alto a livello europeo, e vi sono molti vantaggi per chi sceglie di trasferirsi in Serbia, perché anche dal punto di vista fiscale è conveniente. Bassi pensare che l’IVA è del 15%, la manodopera specializzata ha dei costi molto bassi, così come i trasporti.
Come richiedere il permesso di soggiorno in Serbia
Se si risiede in Serbia per meno di 90 giorni non è necessario richiedere il visto. Chi invece vuole avere permesso di soggiorno, ad esempio per lavoro, lo può chiedere presso la segreteria degli affari interni italiani. Il permesso di soggiorno temporaneo vale massimo per un anno, poi si può prorogare per almeno un anno.
Le tasse in Serbia
l’IVA prevede un’aliquota standard del 20% e una ridotta al 10% per le tipologie di prodotti come i prodotti di prima necessità e i quotidiani.
In Serbia, l’imposta sulle persone fisiche si applica sia residenti che ai non residenti. L’aliquota va dal 10 al 20% mentre l’imposta sulle persone giuridiche è del 10% e si applica sul tutte le forme di società. È un dato molto interessante per chi decide di fare attività in Serbia, perché praticamente è una delle aliquote più basse in tutta Europa. L’imposta sulle persone giuridiche si versa ogni mese e non ogni anno come accade in altri Paesi.
Per quanto riguarda gli utili aziendali, c’è un’unica aliquota del 15%. Questa ritenuta non si applica sulla distribuzione degli utili della società serbe. Per chi non risiede in Serbia invece, è prevista una ritenuta del 20% su redditi di capitale, interessi, plusvalenze e dividendi. Le persone fisiche invece hanno varie aliquote. I liberi professionisti e i redditi da lavoro autonomo hanno una tassa del 10%.
Il lavoro dipendente ha una tassazione del 10% se il reddito annuo non supera sei volte lo stipendio medio annuo, e il 15% se il reddito annuo è superiore a 6 stipendi medi annui. Per essere residenti in Serbia e quindi per pagare le tasse, bisogna avere un soggiorno per lavoro oppure vivere in questo paese per 12 mesi.
Lavorare in Serbia può essere molto conveniente, sia per i settori che riguardano l’informatica e la tecnologia, ma anche per aprire un’attività, perché gli stipendi medi sono bassi, con un ottimo rapporto costo-efficienza, e in generale rispetto agli altri paesi europei i costi totali per un datore di lavoro sono più basse del 50%. I contributi per la previdenza sociale riguardano il 65% dello stipendio netto ma vi sono molti incentivi sia fiscali che finanziari.