Ci sono nuovi paradisi fiscali autorizzati e legali nel mondo?

30 Maggio 2020

Nel corso dell’ultimo decennio la geografia dei paradisi fiscali è profondamente cambiata, conseguentemente a ciò la risposta alla domanda “cosa sono i paradisi fiscali?” è stata rivalutata.

Dunque, credo sia il caso di partire proprio da qui…

Cosa si intende per Paradiso Fiscale?

Il termine “Paradiso Fiscale” indica comunemente uno Stato il quale garantisce, nella propria giurisdizione, imposizioni minori o a volte addirittura nulle, rispetto ad altri Stati, anche sui propri depositi bancari. I Paradisi Fiscali sono famosi anche per la loro tendenza ad essere poco trasparenti eticamente, spesso infatti non si prestano allo scambio di informazioni. Questo regime fiscale adottato da alcuni paesi attrae ingenti somme di capitale estero interessato ad una minore tassazione; mentre però prima quando si parlava di Paradisi Fiscali si parlava di alcune isolette nel Pacifico, adesso, è il caso di tener conto di paesi più vicini a noi, specialmente in un periodo come questo che ci vede limitato negli spostamenti, infatti adesso è piuttosto superfluo aprire società a Panama, in Belize o in Paraguay per nominarne alcune, ma piuttosto in alcuni paesi membri dell’Unione Europea come in Portogallo ad esempio.

Come può esserci utile un Paradiso Fiscale?

Sicuramente in primis può abbattere l’imposizione fiscale personale e sul nostro business, può anche consentirci di accedere a strumenti come trust o fondazioni per la protezione del nostro patrimonio, sia personale che aziendale, ci dà la possibilità di ridurre o annullare totalmente le imposizioni sulla successione e sulla donazione, così come nel caso di Cipro, ma ci rende la vita più semplice riducendo le imposizioni sul Capital Gain, quindi sul trading o anche nel real estate.

Quali sono ad oggi i migliori Paradisi Fiscali da tenere in considerazione?

Al primo posto abbiamo sicuramente il Portogallo, anche se rimane comunque il dubbio di quanto tempo possa resistere alle pressioni della Commissione Europea, sia sul discorso degli NHR, argomento che abbiamo trattato in un precedente articolo, che per quel che concerne il discorso della detassazione totale delle pensioni, cosa che potrebbe mutare dall’anno prossimo con l’introduzione di una flat tax del 10% esclusivamente sul reddito da pensione. Il cambio di residenza in Portogallo dicevamo ci permette di azzerare le imposte personali, di ridurre considerevolmente le imposte sul nostro business e di avere sgravi fiscali sull’IVA, ma soprattutto l’esenzione da imposta per ben 10 anni se riusciamo ad ottenere la residenza prima che la situazione cambi.

Al secondo posto abbiamo l’altro grande stato della Penisola Iberica, la Spagna, che nei confronti delle start up, per i primi due anni è prevista un’agevolazione per cui l’imposta sulle società è ridotta al 15%, dunque non proprio tra le più alte considerando che l’aliquota più bassa in Europa attualmente è del 12,5% a Cipro. Altro punto di discussione è anche il fatto che dia la possibilità di istituire società anonime, inoltre dà la possibilità di usufruire di una Holding, ottenendo quindi gli interessi e le royalties non tassati. Interessante anche perché la Spagna ha dei trattati contro la doppia imposizione con gli USA ed anche con alcuni Paesi del Sudamerica tra cui Colombia e Brasile. Altro punto a favore della Spagna è l’ampia deducibilità delle spese aziendali.

Successivamente abbiamo il Regno Unito poiché è un paese decisamente business friendly, ma anche perché è un paese di lingua inglese, cosa che facilita le cose quando si tratta di business internazionali. Tra le altre cose però l’agevolazione più rilevante consiste nel fatto che ancora oggi il Regno Unito permette di aprire un conto corrente, cosa assolutamente da non sottovalutare poiché riuscire ad aprirne uno è estremamente complicato, oltre ovviamente ai classici sgravi fiscali più importanti rispetto a quelli presenti in Italia ed anche per quanto riguarda la mole del carico burocratico minore.

Quarto Paradiso Fiscale che mi sento di consigliare è la Georgia, chiaramente non lo stato americano ma lo stato che sta al confine tra Europa ed Asia, interessante per coloro che investono in monete virtuali come i bitcoin ad esempio, ma a noi interessa principalmente per il regime fiscale oltre che per l’alto livello di privacy che lo stato assicura.

Tornando al regime fiscale per farla breve, è possibile introdurre in Georgia un reddito prodotto al di fuori del proprio confine, dunque è possibile incorporare un business estero e non pagare assolutamente tasse. Superfluo dirlo, anche in Georgia è possibile beneficiare dei privilegi di una Holding. Come dicevamo in precedenza, insieme ad altri stati, questo paradiso fiscale non effettua scambio di informazioni con altri paesi.

All’ultimo posto di questa mini-lista, seppur rimane un evergreen, abbiamo Cipro, interessante per chi fa trading, poiché non vi è tassazione sul Capital Gain ottenuto al di fuori del confine cipriota, ovviamente rispettando determinati parametri sotto il consiglio dei nostri esperti.

Cipro è interessante però anche perché, a differenza di altri paesi, la detassazione del nostro reddito è prevista anche se vengono reinseriti in un conto corrente cipriota.

Dunque, per il nostro futuro cambio di residenza, per una nostra futura attività, i paradisi fiscali, i paesi che ci agevolano dal punto di vista fiscali sono tanti, e come abbiamo visto, ce ne sono anche di vicini al nostro “Belpaese”.

Luca Taglialatela

Dottore commercialista e tributarista internazionale, creatore di Trasferimento Sicuro, il primo blog dedicato ai trasferimenti di residenza fiscale dall’Italia verso l’estero e Tax Planning Internazionale, il primo blog che insegna agli imprenditori come risparmiare fiscalmente sull’attività della propria azienda grazie al tax planning internazionale.

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